Moltissime persone e poche mascherine questo pomeriggio alla protesta organizzata da Devis Bonaldo, alla quale hanno partecipato il medico e sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski, il filosofo Francesco Lamendola e il dottor Marco Piccoli, esperto di comunicazione integrata.
Quasi 700 le persone che si sono date appuntamento nei pressi del palazzetto dello sport di via Filzi a Conegliano, occupando anche la sede stradale che è stata chiusa al traffico, per protestare contro il sistema di gestione della pandemia.
Vaccini, tamponi e mascherine sono stati i temi maggiormente contestati: in molti hanno manifestato contro la campagna vaccinale in corso senza però definirsi no vax.
“Non mi aspettavo questa affluenza – spiega l’organizzatore Devis Bonaldo – ringrazio tutti gli oratori che si sono messi a disposizione e tutte le persone che sono venute ad ascoltare il nostro pensiero”.
Il più atteso e acclamato di tutti è stato senza dubbio il dottor Riccardo Szumski, che fin dall’inizio della pandemia si è distinto per le sue cure e i suoi attacchi al sistema di gestione della pandemia.
“Ci hanno rinchiusi in casa e obbligati ad utilizzare la mascherina, a me questa sembra una dittatura sanitaria usata per controllarci”, ha affermato il medico trovando il pieno consenso della folla in ascolto.
Più volte interrotto dagli applausi e acclamanto da tutti i presenti il medico-sindaco ha ampiamente spiegato il suo percorso di cure in quest’anno e mezzo di pandemia che lo hanno reso famoso: “Ricevo quotidianamente messaggi e telefonate da tutta Italia e da alcune parti del modo di gente che vuole farsi curare da me”, ha spiegato il sindaco che, a conclusione del suo discorso, ha esortato i presenti di portare a casa un messaggio di fiducia e difesa della libertà che, a detta del sindaco, “risulta essere più in pericolo di quanto si pensi”.
Salito sui bancali che fungevano da palco il dottor Marco Piccoli, analista di comunicazione integrata, ha spiegato come, secondo la sua opinione, e stata fatta una comunicazione totalmente sbagliata durante la pandemia: “In questi quindici mesi la società è stata azzerata. Il nostro compito è quello di portare in alto il pensiero critico, visto che in questi mesi c’è stata una comunicazione monotematica che ha portato alla polarizzazione: da una parte abbiamo i negazionisti e dall’altra i turbo-pandemisti”.
Secondo il filosofo Francesco Lamendola questa pandemia ha stravolto i concetti di bene e male. “Una volta era un bel gesto andare a trovare i propri nonni – spiega il professore – con la pandemia invece è divenuta una cosa malvagia, perché, dicono, gli si può uccidere attaccandoli il virus. Ci stanno rendendo degli zombie, svuotandoci della nostra anima”.
Terminati gli interventi programmati c’è stato spazio anche per qualche presente che ha voluto dire la propria opinione sulla didattica a distanza e sulle vaccinazioni.
“Chiedo scusa ai miei e ai vostri figli – spiega un padre – per quello che non abbiamo fatto per cambiare questa situazione. Le scelte dei nostri politici hanno instaurato la paura nel cuore dei bambini e questa situazione deve finire”.
“Non sono una no-vax – spiega invece una operatrice sanitaria – ma sono contraria a questa vaccinazione. Il mio codice deontologico parla di scienza e di coscienza e io di scienza ne vedo poca in questi vaccini, visto che non c’è stata alcuna sperimentazione”.
Mascherine e assembramenti a parte, la manifestazione si è svolta nel pieno rispetto della legge: era numerosa infatti la presenza di Carabinieri, Polizia locale e Polizia di Stato che, al termine della protesta, hanno effettuato alcuni controlli alle generalità dei manifestanti.
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