Conegliano, scattate le prime denunce dopo l’ordinanza con i droni in azione. Chies: “Stiamo facendo sul serio”

Sono già a una decina le denunce fatte a Conegliano in seguito alla pubblicazione dell’ordinanza comunale che impone il divieto di spostarsi dalla propria abitazione per più di un chilometro, salvo comprovate esigenze di carattere lavorativo o di prima necessità.

Un’ordinanza risalente allo scorso mercoledì 18 marzo e precedente, quindi, ai provvedimenti emanati dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che restringe il campo di libertà a un limite di 200 metri da casa.

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Vietati gli accessi a parchi, piazze cittadine e alle vie collinari del Comune, l’ordinanza prevede inoltre l’ausilio di alcuni droni, messi a disposizione da alcune ditte, al fine di ottimizzare le energie delle pattuglie in circolo sul territorio per i controlli.

“Stiamo facendo sul serio. – avvisa il sindaco Fabio Chies, anch’egli risultato positivo al Coronavirus – Abbiamo controllato più di 100 persone e sono scattate già una decina di denunce nell’immediatezza. Le altre verranno verificate d’ufficio in base alle autocertificazioni”.

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Come aveva spiegato lo stesso primo cittadino qualche giorno fa, l’ordinanza si era resa necessaria di fronte alla persistente presenza di qualche improvvisato runner o sportivo, che continuava a percorrere le aree comunali nonostante il decreto imponesse il contrario.

Una dinamica che toccava le vette più alte soprattutto di “sabato e domenica”. “Forse qualcuno ha scambiato questi giorni con la settimana dello sport”, aveva dichiarato con comprensibile durezza il sindaco Chies.

Ma tale condotta aveva interessato, purtroppo, anche le altre aree venete, tanto da costringere il governatore Zaia a firmare un’ordinanza che, oltre ad avere l’intento di contenere la diffusione del contagio, evidentemente mira a infondere maggior buonsenso in tutta la popolazione.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Conegliano).
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