Le colline del coneglianese, più precisamente l’area di Collalbrigo, hanno visto di nuovo la presenza di alcuni cinghiali (nella foto) e dell’ormai noto capriolo Bianchina, grazie al sistema di “fototrappolaggio” creato da Giuseppe Zoppé.
Nel primo caso, l’avvistamento dei cinghiali risale allo scorso 29 dicembre, ma non si tratta certamente di un caso isolato: già a giugno 2019 (qui l’articolo), circa una ventina di cinghiali erano stati nuovamente immortalati dal fototrappolaggio di Zoppé, mentre qualche mese prima, verso marzo, alcune orme, di una misura compresa tra i 5 e i 7 centimetri, ne avevano segnalato il passaggio tra i filari dei vigneti a San Pietro di Feletto.
Fortunatamente gli animali, alla ricerca evidente di cibo, non hanno provocato danni in quello che per loro è ormai divenuto un ideale habitat di passaggio.
Habitat scelto anche da Bianchina (nella foto sotto), un esemplare raro di capriolo femmina albino, il cui nome, oltre a richiamare il colore candido del pelo, è stato fin dall’inizio un omaggio alla sua presenza stabile a partire dal gennaio 2019 e, poi, anche nei mesi successivi.
I movimenti del capriolo avrebbero interessato l’area dei vigneti di Collalbrigo compresa tra il cimitero e l’ex osteria Antica Guizza in via della Guizza.
Un evento subito balzato agli onori della cronaca, vista la rarità di questo esemplare, il cui pelo candido ne impedisce il mimetismo con l’habitat circostante, rendendo l’animale in questione spesso vulnerabile ed escluso dal branco.
Bianchina è spuntata nuovamente nella mattinata di ieri, giorno di Epifania, dimostrando ancora una volta come la zona di Collalbrigo sia stata scelta da questi animali come habitat ideale per poter transitare.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook – Fototrappolaggio Treviso – Facebook Claudio Toppan).
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