Conegliano, si allarga l’inchiesta su contagi e decessi a Casa Fenzi: aperto un sesto fascicolo per omicidio colposo

Il sostituto procuratore Anna Andreatta ha aperto un sesto fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, e disposto una nuova autopsia sul corpo di Livia Morelli, 98enne ospite della struttura deceduta il 7 maggio scorso, che sarà affidata al medico legale Antonello Cirnelli.

L’esame è stato disposto anche se l’anziana, che solo negli ultimi giorni ha sviluppato una grave polmonite con febbre alta, era negativa al virus. Era infatti stata sottoposta a tampone tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, con la campagna di screnning disposizione della Regione nelle case di riposo.

Ed era risultata non aver contratto il Covid-19. Ora però il decesso in pochi giorni, sul quale la procura vuole far luce.

Intanto stanno cominciando ad arrivare i primi risultati degli esami microbiologici effettuati durante le altre cinque autopsie, relative ad altrettanti fascicoli d’indagine anche questi con ipotesi di reato di omicidio colposo a carico di ignoti, eseguite sui corpi degli ospiti Gianantonio Baccin, Giuseppe Forner, Liliana Girardi Nori e Vincenzo Sapia, e sul corpo dell’operatore sociosanitario Angelo Fantucchio. Per Baccin, i test di laboratorio confermano la positività al Covid-19 e questo potrebbe portare a stabilire come causa del decesso proprio l’infezione.

Causa già confermata, dopo l’autopsia, per il 93enne Forner e per il 54enne operatore sociosanitario. Dagli esami stanno arrivando anche le prime inquietanti risposte sul virus che sembra “sopravvivere alla morte”.

Presentandosi in forma “attiva” anche nei corpi degli anziani deceduti da molti giorni. Motivo per il quale, come stabilito dall’Istituto Superiore di Sanità, le autopsie sui decessi sospetti Covid-19 sono molto rischiose e possono essere eseguite solo da personale altamente specializzato, come il medico legale Cirnelli che lavora in una delle poche sale attrezzate allo scopo in Italia, all’istituto di anatomia patologica dell’Università di Padova. Una sala munita di doppia aerazione e doppi filtri Hepa che, dopo ogni esame, viene completamente sanificata.

“Dai primi riscontri che abbiamo avuto dalle autopsie sugli ospiti di Casa Fenzi – spiega Cirnelli -, il virus sembra mostrare una sopravvivenza alla morte. Replicandosi anche parecchio tempo dopo il decesso”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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