Nel lento ritorno alla normalità della vita cittadina si inserisce anche la ripresa dei lavori per la costruzione del forno crematorio accanto al cimitero di San Giuseppe.
L’inizio dell’attività dell’impianto ha iniziato il conto alla rovescia tant’è che a metà maggio è previsto il collaudo dei forni.
Il cantiere del crematorio, uno dei progetti più ambiziosi della storia recente della città visto che servirà un bacino che si prevede possa coprire tre province (Treviso, Belluno e Pordenone), proseguì regolarmente fino al 20 marzo.
Poi arrivò il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri che diede lo stop alle attività “non strategiche” per il Paese, realizzazione del crematorio compresa.
L’impresa incaricata dei lavori chiese alla Prefettura di Treviso una deroga per riprendere i lavori stessi, che sono ripartiti ad aprile e che proseguono tuttora come può notare chi percorre via San Giuseppe o la circonvallazione. La forma del crematorio è ormai definita, al punto che sotto l’aspetto edilizio il lavoro può considerarsi completato o quasi.
Nei giorni scorsi il sindaco Fabio Chies ha avuto notizia che salvo imprevisti fra tre settimane verranno collaudati i forni: ciò potrebbe preludere a una partenza del servizio tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, come da agenda del Comune e dopo circa un anno e mezzo, visto che il cantiere aprì i battenti nel dicembre 2018.
Il crematorio e la costruzione che lo ospita si estendono su mille metri quadrati al coperto (2.500 includendo gli esterni) e sono stati pensati per essere al servizio di un bacino di utenza con un raggio di 50 chilometri.
L’importo dei lavori supera di poco, dopo le ultime migliore al progetto, i 3 milioni di euro nel contesto di un project financing da oltre 9 milioni per la gestione trentennale e la riqualificazione dei quattro cimiteri cittadini da parte di Veritas Conegliano.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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