Conegliano, ex-Zanussi: le proposte dell’opposizione per il recupero dell’area dismessa che presto finirà all’asta

A otto anni dal fallimento della società Conegliano Iniziative Immobiliari si ricomincia a parlare dell’ex-Zanussi, la grande area dismessa che è stata soprannominata “il buco nero” di Conegliano e che presto potrebbe fare il primo passo verso la rinascita con l’avvio delle aste da parte del curatore fallimentare.

L’auspicio da parte dell’amministrazione comunale di una nuova vita dell’area, e la volontà di vigilare per evitare speculazioni, erano stati espressi dal sindaco Fabio Chies durante la conferenza stampa di fine anno, lo scorso dicembre (qui l’articolo).

La volontà comune, espressa sia dalla maggioranza che dall’opposizione, è quella di creare un grande polmone verde della città, idea che circola da tempo e che negli anni ha preso corpo in varie proposte, spesso associate all’utilizzo dell’area anche per il settore terziario e per risolvere annosi problemi di parcheggio della città.

Alessandro Bortoluzzi, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, parte da una constatazione per riflettere sul futuro dell’area: “Bisogna avere la consapevolezza che attualmente nessun gruppo immobiliare italiano può intervenire su un’area così vasta, quindi bisogna frazionarla dopo una pianificazione generale che tenga conto di varie esigenze”.

Esigenze da tempo note, che riguardano la necessità di un punto di incontro tra trasporti pubblici e privati che sia collocato a ridosso della stazione: “È necessaria una zona intermodale che colleghi trasporto privato, pubblico su strada e ferroviario”, spiega Bortoluzzi, per il quale è impensabile costruire altre aree residenziali, pur nella necessità di non fare scelte che facciano perdere valore all’area rendendola ancora meno attrattiva.

Comunque, conclude il capogruppo PD, il rilancio non può che partire dal pubblico: “Inserisco una nota critica per l’immobilismo assoluto dell’amministrazione in questi otto anni. I soldi si trovano presentando progetti concreti e andandoli a cercare, magari anche dialogando con il gruppo FS che ha una vasta proprietà limitrofa”.

Da parte del Movimento Cinque Stelle, Massimo Bellotto punta il dito contro il pericolo cementificazione contro cui andrebbe incontro l’area: “Questo buco nero ci è stato lasciato da questi venti anni di gestione della città, un cratere che per chi gestisce in questo momento la città può essere risolto solo dandogli valore. Il punto è che per i partiti questo vuol dire solo lasciar costruire e cementificare. Questo non deve accadere”.

La soluzione, secondo il M5S, sta nella collaborazione tra soggetti pubblici: “La complessità delle questioni urbanistiche richiede un’azione integrata tra Europa, Stato, Regione e Provincia, soggetti pubblici e privati. Il tutto in ogni caso previo il coinvolgimento partecipativo dei cittadini e di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, per arrivare a proporre un piano condiviso e non calato “dall’alto”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Google Maps).
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