Lo scorso 2 febbraio i genitori degli alunni delle scuole dell’infanzia del coneglianese hanno ricevuto una comunicazione da parte dell’amministrazione comunale, secondo la quale il servizio di trasporto scolastico per gli Istituti dell’infanzia non sarebbe stato effettuato a partire dall’anno scolastico 2018/2019: il documento identificava nella riduzione degli alunni iscritti la causa della decisione, come il fatto che la loro residenza “su un territorio molto vasto” comportava “giri di pulmini semivuoti”.
In aggiunta a ciò l’assessore Gianbruno Panizzutti ha spiegato: “Il bando del trasporto scolastico è stato fatto nel 2012, quando gli alunni iscritti erano 220, mentre ora sono 110. Solamente 18 usufruivano del servizio”.
“I pulmini tra le ore 7 e le 8 – ha proseguito l’assessore – devono trasportare gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, mentre, successivamente, in neppure un’ora si devono occupare degli alunni delle scuole dell’infanzia, residenti in aree distanti tra loro. Da ciò ne conseguiva che non tutti potevano accedere al servizio, per il semplice motivo pratico che il pulmino non faceva in tempo a passare in tutte le aree e portare i bimbi secondo l’orario convenuto”.
“Alla riduzione dei bimbi e all’ultimo aspetto illustrato – ha aggiunto Panizzutti – si è aggiunto anche il fatto che un tempo la ditta appaltatrice dei trasporti poteva scegliere un responsabile di fiducia che si occupasse dei bimbi nel corso del viaggio; ora, invece, è necessario selezionare un educatore tramite apposito bando. Tutto ciò comportava per il Comune una spesa complessiva pari a 20 mila euro, ovvero più di mille euro a testa per quei 18 bambini”.
“Uno dei compiti di un Comune – ha dichiarato l’assessore – è quello di fare un buon utilizzo delle risorse in maniera costruttiva, equilibrata e corretta. Considerando che con quanto pagavano i genitori per il servizio il Comune recuperava poco più del 10 percento della spesa complessiva, è stata presa tale decisione che riguarda solamente le scuole dell’infanzia. Per le altre sono in funzione 7 linee di trasporto che ridurremo a 5: quanto viene risparmiato verrà reinvestito nel settore della scuola. Poi se il numero di alunni aumenterà, allora la cosa verrà riconsiderata, ma allo stato attuale un Comune è obbligato a fare certe considerazioni”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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