Si chiama “Stop bulling express” il progetto a cui hanno partecipato lo scorso venerdì 18 gennaio gli alunni di una classe prima dell’istituto “Andrea Brustolon” di Conegliano, scuola media protagonista lo scorso dicembre di un fatto di cronaca legato al bullismo che ha coinvolto alcuni compagni di scuola.
Il progetto, gestito dall’associazione Soprusi Stop non è stato solo un percorso di prevenzione sul fenomeno del bullismo e cyberbullismo, ma nasce dalla consapevolezza di quanto lo sviluppo di una competenza emotiva e del conseguente incremento dell’empatia favoriscano un clima di classe positivo, capace di contrastare qualsiasi forma di prevaricazione.
Il percorso formativo avviato, che ha coinvolto anche la scuola media di San Pietro di Feletto, è patrocinato dall’Ufficio scolastico regionale del Veneto e rivolto alle scuole secondarie di primo grado della Regione. Attraverso dei giochi di ruolo, i ragazzi imparano a riconoscere, comprendere ed esprimere le proprie emozioni e quelle dei compagni, anche grazie alla figura dei formatori.
Lo scopo del progetto è quello di formare adulti responsabili e attivi contro i soprusi e verrà riproposto nelle altre classi della scuola, in quanto parte di una progettualità più ampia proposta da Michela Possamai, dirigente dell’istituto Brustolon, comprendente conferenze rivolte anche a docenti e genitori sul tema dei “Pericoli del web” e un progetto sulla legalità in collaborazione con l’associazione Avvocati per le persone e le famiglie (Apf).
A questi si aggiungono i progetti “Protetti in Rete“, finalizzato ad aumentare le competenze degli adolescenti e a prevenire i pericoli correlati all’uso del web, e “Cittadini digitali con la testa nella rete“, con l’obiettivo di sviluppare nei preadolescenti le competenze necessarie per una cittadinanza digitale corretta, attraverso la conoscenza sia dei rischi che delle opportunità della rete.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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