È andato in scena nella serata di mercoledì 7 luglio un vero e proprio dialogo, per discutere sulla “sfida della partecipazione” in una città come quella di Conegliano: l’incontro, organizzato dalla coalizione di centrosinistra “Noi per Conegliano”, è stato trasmesso sul canale YouTube della coalizione e ha visto una conversazione tra gli architetti Italo Rebuli, Dino De Zan e Carlo Dal Vera.
In sintesi, ciò che è emerso è quanto il coinvolgimento della popolazione nei processi di sviluppo di maggior rilievo in una città non sia così scontato nella gestione politica del territorio.
In passato De Zan aveva proposto all’amministrazione coneglianese il coinvolgimento della cittadinanza nella fase di trasformazione dell’ex area Zanussi, uno dei nodi ancora da sciogliere in città: in sostanza, un’iniziativa per ascoltare le proposte da parte della popolazione, in base alle proprie esigenze, che non si era concretizzata come sperato.
I tre architetti si sono dimostrati concordi sul fatto di quanto la fase di partecipazione venga vissuta come un obbligo in città, dove non ci sarebbe l’abitudine di parlare a proposito dei grandi temi. Temi tra i quali spunta ad esempio quello della mobilità e dei servizi da riportare a portata del cittadino.
“Stiamo parlando di lavori di trasformazione dei quartieri, ad esempio, che devono essere fatti letteralmente sul campo – ha dichiarato De Zan -. Il politico deve capire cosa la gente chiede e i tecnici devono saper tradurre questa volontà”.
“Sicuramente è un lavoro faticoso ma deve essere continuo e non sporadico – ha proseguito – Ci devono essere delle idee nuove su come presentare la città e sulla gestione generale del territorio, per comprendere quali zone debbano essere modificate, in che modo e con quale budget“.
Secondo Dal Vera, invece, ciò che mancherebbe anche a Conegliano sarebbe un’interazione tra i vari aspetti che la compongono, da quello culturale fino a quello economico-residenziale: “Tutti gli aspetti devono proseguire di pari passo tra loro”.
“Il centro di Conegliano – ha osservato Italo Rebuli – viene osservato solamente da un punto di vista commerciale e non culturale e residenziale, mentre un’interazione e una maggior attenzione ai vari aspetti della città consentirebbe di attrarre più persone“.
Il tema della viabilità nel quartiere di Campolongo, il concetto di Patrimonio Unesco ottenuto dal territorio, la questione della politica come forma di partecipazione, la formazione delle nuove generazioni per l’amministrazione della cosa pubblica sono alcuni dei punti affrontati dai tre architetti durante l’incontro che, probabilmente, potrebbero costituire una parte di quello che sarà il programma elettorale della coalizione di centrosinistra.
(Foto: Noi per Conegliano).
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