Grande successo per la lezione dell’economista Stefano Zamagni (nella foto) al Teatro Toniolo, organizzata dalla Pastorale Sociale della Diocesi di Vittorio Veneto e dal Centro Culturale Humanitas nell’ambito del Percorso di formazione per l’impegno sociale.
Zamagni, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali, ha tenuto una lectio magistralis in una sala gremita accorsa all’incontro sul tema delle trasformazioni che sta subendo l’economia globale, in particolare riguardo una nuova visione vicina alla dottrina sociale della Chiesa che, a detta dell’economista, si sta facendo strada come reazione alla crisi.
“Per oltre due secoli il paradigma dell’economia civile è stato messo da parte dal paradigma dell’economia politica”- ha spiegato Zamagni, tracciando la netta differenza tra le due visioni: da una parte l’idea, dell’economia politica, che “l’uomo e un lupo” e quindi vanno limitati i danni della sua cattiveria, dall’altra l’economia civile che parte dal presupposto che ogni uomo è potenzialmente amico dell’altro uomo, e da qui la necessità di dare l’opportunità di fare del bene.
“Attualmente gli economisti sono in crisi, capiscono che i principi che stanno insegnando non faranno altro che peggiorare la situazione” – ha detto, tracciando le criticità dell’economia globale in questo momento della storia: le differenze sociali in continuo aumento, i cambiamenti climatici che stanno iniziando a mostrare il loro impatto, il totale dominio del mercato sulla politica.
“Le riforme che continua a promettere la politica sono solo pezze, la via è quella della trasformazione” è la conclusione dell’economista, che ha spiegato come l’attuale papato sta lavorando proprio per favorire la transizione verso una nuova idea di economia, che recuperi e faccia propria l’idea francescana di fratellanza.
“The Economy of Francesco”, l’iniziativa fortemente voluta dal Papa, va proprio in questa direzione: tra il 26 e il 28 marzo ad Assisi si terrà un incontro internazionale tra economisti e imprenditori under 35 che si riuniranno per condividere il proprio pensiero e produrre idee per una nuova economia globale.
“La via rivoluzionaria non è più contemplata, le riforme non risolvono i problemi, bisogna trasformare l’economia riscrivendone le regole – in particolare, ha spiegato Zamagni – cambiare le regole del commercio internazionale, che attualmente favorisce forme di neocolonialismo, riformare la finanza abolendo i paradisi fiscali, creare un’organizzazione mondiale dell’ambiente e trasformare il sistema fiscale in modo da colpire gli speculatori e non le famiglie”.
La conclusione dell’economista è ottimista: “Siamo alla vigilia di un processo di trasformazione del pensiero”.
(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
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