A quasi un mese da quel 6 novembre in cui 13 consiglieri a Conegliano hanno presentato le proprie dimissioni (qui l’articolo), mettendo di fatto la parola ‘fine’ all’avventura di Fabio Chies, che cosa ne pensano i cittadini a riguardo?
Non è possibile tracciare con sicurezza da che parte stiano i cittadini: c’è chi ha riferito di “non saper rispondere con precisione” o di non aver seguito la vicenda in maniera tale da poter esprimere un commento a riguardo.
Altri hanno confessato di non aver seguito bene la vicenda o di non aver ancora compreso le motivazioni che hanno condotto a una situazione simile, in un periodo già di per sé complesso e c’è chi ha invece ribadito la disponibilità dell’ex sindaco Fabio Chies, ricordato come una “brava persona” che ha sempre cercato di “rispondere alle esigenze della comunità”.
Tra gli esercenti del mercato rionale, negli ultimi tempi al centro della cronaca per le difficoltà legate al mercato stesso, le opinioni sono state tra di loro diverse: alcuni hanno dichiarato di non conoscere la passata amministrazione, altri di aver trovato sempre una certa disponibilità nel primo cittadino, mentre qualcuno, al contrario, si è invece dimostrato piuttosto critico verso la gestione del capitolo dedicato al commercio, specie quello del mercato settimanale.
Città come Treviso sono state prese ad esempio in fatto di gestione dell’attività mercatale dove, secondo qualche esercente, il lavoro sarebbe andato in direzione di una maggior apertura dell’attività, cosa, a loro dire, non verificatasi invece a Conegliano.
“Un’amministrazione fiacca” è stato il commento di qualche residente, mentre qualcun’altro ha considerato le prossime elezioni come l’opzione migliore in un contesto ormai divenuto molto complesso.
Uno scenario, quello di Conegliano, per il quale, alla luce del riscontro degli intervistati, è complesso ipotizzare quella che sarà la risposta dei cittadini alla prossima chiamata alle urne.
In linea generale, però, è emerso un certo disorientamento generale, probabilmente dettato anche dalla preoccupazione per una situazione resa difficile da una situazione sanitaria già di per sé molto complessa.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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