“Conegliano, una comunità con tante incertezze e un problema sociale”. Dal settimanale della Diocesi l’appello “per una città più umana e solidale”

“Una comunità con tante incertezze e un problema sociale”. Così don Alessio Magoga, direttore del settimanale della diocesi di Vittorio Veneto “L’Azione”, ha definito Conegliano nell’editoriale di domenica 25 luglio.

Lo spunto per occuparsi della città del Cima è arrivato a don Magoga dalla notizia del ritrovamento, avvenuto il 16 luglio, di una persona, morta probabilmente diversi giorni prima, in uno stabile disabitato di via Innocente Pittoni, in pieno centro storico.

“Se n’è accorto per primo il parroco di San Rocco, don Alberto Basso, in uno dei suoi periodici controlli” ricorda l’editoriale. Il direttore de L’Azione evidenzia che “non è così inusuale che qualcuno muoia in totale solitudine e che il suo cadavere venga scoperto solo diversi giorni dopo. Nel 2016 fu ritrovato un altro morto, in quel caso ammazzato, nella zona del Ponte della Madonna”. Episodi che secondo il sacerdote e giornalista ci interrogano “sulla qualità e sulla tenuta delle relazioni all’interno delle nostre comunità”.

Il direttore del settimanale accende poi i fari sulla città del Cima, il centro più popoloso della diocesi vittoriese: c’è “un contesto di disagio che attanaglia fasce non piccole della comunità coneglianese.

Non è mistero, infatti, che anche in città siano attive gang di bulli più o meno aggressive (è solo di qualche mese fa la spedizione “punitiva” in piazza Cima). Ed è noto che l’uso della droga e l’eccesso di alcool (lo sa bene chi vive in centro) mettano a repentaglio l’esistenza e il futuro di diversi giovani”.

Don Magoga tira le fila della sua riflessione e lancia un messaggio a chi si è già candidato o si candiderà a guidare il Comune: “Anche Conegliano, come altre città d’Italia, appare come una comunità con tante incertezze. Il processo di integrazione tra le sue diverse componenti è lungi dall’essere un dato di fatto, una realtà concreta. Un problema sociale, quindi, si pone anche per Conegliano. Vi è, certamente, chi si impegna per offrire sicurezza, per ricucire e tessere relazioni, per dare aiuto… E in questo ambito assumono un ruolo di grande rilievo le associazioni di volontariato”. Che non possono però farsi carico di tutto.

“Molto – conclude don Magoga – è necessariamente affidato alle istituzioni: i candidati per le prossime elezioni comunali dovranno prendere sul serio e affrontare questi problemi. Tuttavia molto è anche affidato alla coscienza e alla responsabilità di ogni cittadino, perché dipende dall’impegno di tutti gettare le basi per una città più umana e più solidale”.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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