A interessarsi al forno crematorio dell’area cimiteriale di Conegliano, è stata una delegazione di Chiari (Comune del bresciano), venuta in visita di recente per conoscere alcuni aspetti di questa nuova progettualità.
Il nuovo forno crematorio, targato Veritas, è stato inaugurato il 1° luglio 2020 e, purtroppo anche a causa dell’ondata del Covid-19, ha assistito a un incremento delle cremazioni: una scelta, ha spiegato David Cannelli, responsabile della gestione dei forni crematori della società, dovuta a un cambio culturale.
Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, in Italia la percentuale di cremazioni è raddoppiata negli ultimi 5 anni, mentre in Veneto l’aumento registrato nel 2020 rispetto al 2019 è stato del 6%.
Come ha sottolineato Cannelli, l’aumento è dovuto a una serie di fattori, compresa anche la questione legata ai costi. Nel caso del forno crematorio di Conegliano, l’impianto fornisce il servizio nella zona delle province di Treviso, Belluno, fino a Trento, contando su un servizio espletato nell’arco di una giornata dall’arrivo in loco della salma.
Oltre all’impianto coneglianese, Veritas ne conta altri due, collocati a Spinea e a Marghera: tra questi, il forno crematorio di Conegliano risulta essere tra i primi dieci impianti d’Italia, a causa del suo “volume di cremazione”.
Il forno crematorio di Conegliano vede, inoltre, la presenza di un giardino, munito di una cascata d’acqua, per la dispersione delle ceneri nel terreno, che comprende anche delle panchine per il momento di raccoglimento dei famigliari.
Giardino che è uno degli elementi di novità ad aver attirato la delegazione di Chiari, unitamente alla “qualità dei servizi al territorio”, al “buon rapporto con le imprese e i dolenti” e ai “tempi di risposta alle richieste molto veloci”, come lo stesso Cannelli ha specificato.
“Si tratta di una progettualità che è andata di pari passo con il gestore – ha aggiunto – con una struttura accogliente ed efficiente, il controllo e monitoraggio delle emissioni al passo con le normative”.
Oltre alla delegazione di Chiari, a fare visita all’impianto è stato anche un pool di imprese, interessate a proporre “un partenariato pubblico per la nuova area crematoria di Marghera” e una “delegazione politica di un Comune del Nord est, interessata all’inserimento di un’area crematoria nel proprio territorio”. Tutto ciò a più di un anno dall’inaugurazione dell’impianto.
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