Conegliano, una galleria della Memoria al cimitero di San Giuseppe per esporre le lapidi storiche

Mentre proseguono i lavori di ampliamento e ristrutturazione del cimitero di San Giuseppe a Conegliano, in vista dell’inaugurazione del forno crematorio che, salvo imprevisti, si terrà all’inizio dell’estate, spunta un nuovo dettaglio del progetto che riguarda i manufatti storici del camposanto.

È stato infatti previsto uno spazio apposito, nello specifico il muro di cinta di fronte all’entrata del forno crematorio, su cui verranno poste le lapidi storiche che si trovavano nella zona antica del cimitero.

Se il cantiere del forno crematorio interessa infatti la parte più recente del camposanto, nell’area più antica è in corso un’opera di razionalizzazione degli spazi che ha visto la rimozione di alcune delle sepolture storiche non più in uso, e quindi anche dei manufatti che le decoravano, alcuni dei quali risalenti addirittura agli anni Ottanta dell’Ottocento, periodo di costruzione del cimitero.

A differenza dell’architettura del nucleo antico di San Giuseppe, di cui la Soprintendenza ha riconosciuto il valore storico meritevole di tutela, i manufatti contenuti non sono sottoposti a uno specifico vincolo.

Su di essi è stato comunque commissionato uno studio che ne ha indagato il valore storico e artistico, grazie al quale sono emerse alcune lapidi di particolare interesse, dedicate a famiglie o personaggi di rilievo per la storia coneglianese o scolpite da artisti locali.

Tra il muro su cui verranno esposte queste lapidi e l’entrata del forno crematorio è già stato costruito l’elegante Giardino del Ricordo, piccola area destinata alla dispersione delle ceneri dei defunti dotata di panchine, dove i parenti possono avere un momento di raccoglimento in ricordo dei loro cari di fronte a un giovane albero di ulivo.

Con l’allestimento della galleria delle lapidi antiche nella nuova sezione del cimitero di San Giuseppe si chiuderà quindi idealmente un cerchio: da una parte lo spazio per il dolore e il ricordo dei nuovi defunti, dall’altra la memoria di coloro che hanno scritto la storia della città.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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