Conegliano Valdobbiadene Festival 2021: sostenibilità come chiave di salvezza per il futuro. Simbiosi tra uomo e natura per salvare il pianeta

Si è svolto ieri, venerdì 11 giugno, l’ultimo appuntamento con il Conegliano Valdobbiadene Festival 2021, l’incontro finale della rassegna iniziata lo scorso marzo con il primo webinar rivolto al paesaggio e alla sua tutela, un territorio quelle delle colline del prosecco riconosciuto Patrimonio Unesco, composto da una comunità operosa che lo lavora e che tramanda i valori da una generazione all’altra.

Con questo appuntamento cerchiamo di approfondire quali possono essere le prospettive future del nostro territorio – ha spiegato Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg – Proprio attraverso la sostenibilità, un pilastro importante che il consorzio ha fatto proprio da oltre 10anni, a stretta sinergia con l’innovazione, intesa come forza propulsiva di una comunità che ha sempre saputo sfidare il futuro cogliendo gli aspetti del presente e proiettandoli al futuro inoltre ponendosi sempre nuovi traguardi. Tengo a sottolineare che non può esserci sostenibilità senza innovazione”.

Uno sviluppo sostenibile quindi quello che sempre più deve fare proprio il territorio delle colline del Conegliano Valdobbiadene ma che non può prescindere e nascondersi dagli eventi che interessano l’intero pianeta. Il cambiamento climatico è “nemico” principale della nostra era, un’onda che non può essere arrestata ma solo limitata e indebolita dall’operato futuro dell’uomo.

“Il clima sta cambiando e il mondo sta cambiando – ha affermato Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia – il cambiamento sottile di pochi gradi della temperatura terrestre, agli occhi di molti, può sembrare irrisorio ma invece è estremamente grande. Il clima non è una cosa locale ma globale, le temperature nell’artico e nelle zone estreme della Russia nell’ultimo maggio erano di vicine a 35°C, un calore estremo al nord che ha portato le correnti fredde a spostarsi al sud rendendo più mite la temperatura alle latitudini più basse, come stiamo provando in questi ultimi mesi”.

Una visione realistica confermata anche da studi dell’Università di Washington, sostenenti il fatto che entro il 2050 le temperature saranno così elevate nel sud degli Usa che l’attività agricole saranno messe in pericolo, eventi che porteranno, se non verranno fatti sforzi globali in tal direzione, a rendere invivibili intere aree della terra comportando migrazioni per impossibilità di coltivare e vivere con medie superiori a 40°C.

“Nel sud, dove si coltivavano i limoni ora si coltivano avocado e papaya, il pomodoro si coltivava al sud, ora invece il centro nord produce più del sud – ha concluso Cattaneo – le politiche future dovranno essere in grado di sostenere chi lavora nei territori restituendo la dignità di questi anni, un sistema quello nostro, alimentare, che trova le basi fonda proprio all’agricoltura”.

“Innovazione sostenibile quindi la parola per il futuro, innovazione nel senso di migliorarsi ma senza pesare e gravare sulle condizioni attuali, come sull’ambiente e accelerare i cambiamenti climatici. In passato si è passati dall’economia industriale a economia della conoscenza – ha affermato – Luca de Biase, editor di innovazione presso il Sole 24 ore – l’Italia col vino è stata capace di produrre meno litri ma aumentarne il valore, ottenendo con il 30% in meno del vino un fatturato 4 volte maggiore e un’esportazione 8 volte quella originaria”.

Il futuro dovrà essere capace di rigenerare la tecnologia e adattarla al cambiamento climatico – ha concluso De Biase – L’innovazione è l’unica strada per rispondere al cambiamento ma dandogli una direzione, rispondendo quindi all’esigenza del pianeta”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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