Confermata la 22esima edizione di Enoconegliano a luglio. Caballini: “Ripartiamo con i produttori locali”

Proprio nei giorni in cui si sarebbe dovuta tenere la tradizionale Dama Castellana (vedi articolo), l’associazione che porta il nome della celebre rievocazione storica fa sapere, attraverso l’annuncio della presidente Lara Caballini (nella foto sotto) di Sassoferrato, che si svolgerà la 22esima edizione dell’altro grande evento coneglianese di cui è responsabile: il concorso enologico regionale Enoconegliano.

Mentre l’annullamento della Dama è stato doloroso ma inevitabile, nel caso di Enoconegliano l’associazione ha voluto prendersi del tempo per verificare che ci fossero le condizioni per svolgere l’evento nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e di una storia che da oltre vent’anni promuove la cultura enologica del nostro territorio.

“Abbiamo passato un periodo difficilissimo, in cui ci siamo ritrovati sospesi nell’attesa e ci siamo interrogati sulla fattibilità di un concorso che è cresciuto negli anni fino ad arrivare a due edizioni da record come quelle del 2018 e del 2019 – spiega Lara Caballini -. Il desiderio di continuare c’era”, e indica due momenti recenti che hanno messo più che mai al centro degli sforzi pubblici e privati la promozione della cultura vitivinicola veneta: il riconoscimento Unesco e la legge regionale per la valorizzazione della tradizione enologica.

presidente

“Ci siamo chiesti allora due cose: se potevamo realizzare il concorso in sicurezza e se le aziende avrebbero avuto il desiderio di partecipare, visto il momento economicamente difficile per tutti”, spiega Caballini, rivelando che la valutazione fatta dall’associazione con i produttori del territorio “ci ha sorpresi perché ha dato una risposta molto positiva ed entusiasta”.

Certamente l’evento dovrà adattarsi ai tempi, come spiega il priore Marzio Pol. Il grande lavoro dei volontari che rappresentano il cuore dell’associazione permetterà al concorso di svolgersi nella sede storica della sala di degustazione, ma probabilmente con una schiera ridotta di giudici per rispettare le norme di distanziamento.

“Ci stiamo dando da fare, stiamo adattando la nostra sala di degustazione perché vogliamo mantenere la storicità dell’evento ma non so se riusciremo a fare gli stessi numeri delle ultime due edizione – spiega Pol -. Vogliamo confermare che Conegliano crede nella valorizzazione dei vini veneti, e che ha titolo per essere il centro da cui parte la promozione della cultura enologica del territorio”.

Al concorso sono ammessi i vini a denominazione d’origine (Doc e Docg), ad indicazione geografica tipica (Igt) e spumanti prodotti nella regione Veneto. Il metodo di valutazione utilizzato è quello della “Union Internationale des Oenologues” e ad essere premiati ad ex-aequo con diploma di merito tutti i vini che raggiungono un punteggio di 82 centesimi.

Di questi, i primi 3 vini per ogni categoria vengono premiati con i riconoscimenti della Dama d’Oro, del Sigillo d’Argento e del Sigillo di Bronzo. Premi speciali assegnati sono anche il “Tullio De Rosa”, il “Luigi Manzoni” e il “Carlo Miconi”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Dama Castellana).
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