“Da circa 15 anni non riceviamo attenzione dall’amministrazione e c’è sempre stato poco dialogo”: non usa mezzi termini Maurizio Gibin, presidente di Ascom Conegliano, per lamentare quella che è stato, a suo dire, il rapporto in città tra commercianti e istituzioni in più di un decennio.
Una situazione per la quale Gibin ha auspicato che la futura amministrazione possa stabilire un rapporto più diretto con tutto il mondo del commercio, “che comprende anche i servizi e il turismo”. “C’è sempre stata poca attenzione negli ultimi 15 anni verso questo mondo, salvo quando c’è il periodo delle elezioni, quando tutti promettono. Serve un’attenta sensibilità”, ha rincarato il presidente di Ascom Conegliano.
“Non è un caso che la sera in cui le associazioni hanno illuminato il cuore della Scalinata degli Alpini, sia stato dato il messaggio ‘Conegliano ritornerà in Cima’ – ha dichiarato Gibin – Il messaggio indica la volontà di far risorgere il mondo del commercio, perché Conegliano non è più la stessa di prima, quando in provincia era seconda alla città di Treviso in fatto di attività commerciali. Situazione che non c’è più”.
“In tutti questi anni non c’è stato un dialogo con la politica e un’attenzione per eventuali soluzioni. Nessuno è mai venuto a chiederci nulla, ma abbiamo dovuto farlo sempre noi. Nessuno ci ha mai chiesto un parere o una soluzione. – ha accusato il numero uno di Ascom Conegliano – Intanto il problema di affitti e Imu restano aperti, gli aiuti non sono arrivati e da aprile non abbiamo visto un centesimo. Bisogna aiutare e non dire che si aiuterà”.
Un tema, quello del commercio, già affrontato da Gibin con il nuovo commissario prefettizio Antonello Roccoberton, nel corso di un colloquio: “Confido molto nel commissario, che si è dimostrato una persona attenta e sensibile e so che si interesserà della questione, ma la politica non ha aiutato, facendo tante promesse e dando pochi aiuti”.
Un atteggiamento della politica che, però, Gibin attribuisce non solo a quella locale, ma a tutta la politica, anche quella nazionale: “Si tratta di un difetto della politica in generale, che dimostra una certa miopia e una scarsa attenzione all’economia, un tema che viene affrontato non in maniera capillare, chiedendo pochissimi pareri a chi questa situazione la deve vivere tutti i giorni, con riduzioni di fatturato e il rischio di dover chiudere“.
“Abbiamo bisogno di aiuti che ci diano la capacità di finanziarci, con la possibilità di restituzione nell’arco di 10-20 anni, a un tasso agevolato definito – ha proseguito – Dobbiamo essere aiutati e il territorio ha bisogno del ritorno a un’economia circolare”.
Un auspicio per il futuro di un commercio che, complice anche la pandemia in corso, continua a subire dei cambiamenti: come ha spiegato Gibin, il Black Friday ha messo in luce quanto “la gente sia attenta a tale iniziative e al risparmio”. Un panorama generale che fa sì come il futuro del commercio dovrà proporre un mix tra acquisti in presenza, vendite online e servizi di spedizione, per una nuova forma di negozio.
“La sensazione è che ora l’acquisto venga fatto di più per se stessi e pochi siano i regali. Speriamo che ci sia ancora voglia di Natale, vivendo un momento all’insegna della speranza” ha concluso.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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