Arriva da Minerbio, Comune del Bolognese, la giovanissima Giulia Perna, 21enne studentessa universitaria che ha scelto proprio Conegliano, e in particolare il Museo degli Alpini della città, per svolgere un tirocinio curriculare.
Giulia studia Beni Culturali all’Università di Bologna, nella sede staccata di Ravenna, e da grande sogna di fare il mestiere di curatrice.
E proprio il Museo degli Alpini di Conegliano, diretto da Aldo Vidotto, è la location che ha scelto per attivare il tirocinio, della durata di un mese, seguita da Nicola Cristofoli nella veste di tutor.
Museo che spesso ha fatto parlare di sé per la sua attenzione nel ricostruire gli scenari che le Penne Nere hanno dovuto affrontare durante i conflitti mondiali.
Lo scorso ottobre, ad esempio, il Museo degli Alpini ha inaugurato la mostra “Sabotaggio! Le missioni alleate operanti nella Pedemontana”, mentre diverso spazio è stato riservato anche alle singole storie di quelle Penne Nere che si distinsero per il proprio coraggio in guerra: ne è solo un esempio la vicenda della medaglia d’oro al valore Pietro Maset.
Ora il Museo stesso ha costruito un ponte con il mondo universitario: oltre all’esperienza con l’ateneo bolognese, tramite Giulia, è stato attivato di recente, ad esempio, una convenzione con il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Psicologia applicata (Fisppa) e l’associazione di promozione sociale Centro Studi “Ugo Cerletti” (situata nel complesso del Museo) che hanno sottoscritto un’intesa della durata triennale, per sviluppare nuove linee guida e protocolli di sicurezza personale e ambientale in terreni violenti e con un passato violento, a livello sia nazionale che internazionale.
Ma cosa ha spinto Giulia a venire a Conegliano dalle terre bolognesi? “A luglio mi laureo in Beni culturali e, tramite il mio ateneo, ho attivato questo tirocinio curriculare con il Museo degli Alpini. Ho iniziato lo scorso 12 febbraio e il percorso durerà un mese – ha raccontato – Sono ospite di una mia amica che vive in città e qui mi sto trovando bene: Conegliano me la immaginavo una realtà più piccola e sono soddisfatta di questo percorso”.
“Attualmente mi sto occupando dell’inventariazione e catalogazione degli oggetti storici che serviranno ad allestire una nuova sezione del museo – ha spiegato – Il Museo degli Alpini lo trovo un ambiente stimolante e l’ho conosciuto tramite mio padre, che vende articoli militari: è la prima volta che lavoro a stretto contatto con gli Alpini”.
“Avevo già visitato il Museo degli Alpini di Conegliano e, per questo motivo, ho chiesto di poter fare il tirocinio universitario qui, con l’attivazione di una convenzione: volevo provare un’esperienza nuova e spero porti altri studenti in una realtà che si sta allargando sempre di più – ha aggiunto – Nei grandi musei il rischio è di fare dei tirocini più marginali, mentre qui c’è la possibilità di mettersi in gioco”.
“All’Università studiamo materie come Museologia, ma non sul piano pratico: con questo tirocinio sto vedendo tutte le figure e parti che compongono il museo ed è una fortuna lavorare con al fianco delle persone così solide emotivamente (il mio tutor Nicola Cristofoli e il direttore Aldo Vidotto sanno quello che fanno) – ha proseguito – Mi piacerebbe fare la curatrice di mostre, un ruolo che richiede un certo livello di professionalità: per questo, ho intenzione di iscrivermi alla magistrale in ‘Arts, museology and curatorship’ di Bologna, che sarà un anno in inglese e un anno in francese”.
Un’esperienza, ha sottolineato Giulia, che le sta fornendo delle nozioni di carattere pratico, da affiancare a quelle teoriche già acquisite. “Quelli proposti dal Museo degli Alpini sono argomenti fondamentali per la nostra storia, di cui si parla meno nel Bolognese – ha riferito – Un consiglio per i miei coetanei? Sicuramente di buttarsi per vivere l’esperienza che si vuole fare, andando anche fuori casa propria”.
(Foto: Qdpnews.it – per gentile concessione di Aldo Vidotto).
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