Francesco Aliprandi ci riprova, e stavolta lo fa assieme al figlio Simone: nuova avventura sportiva per l’avvocato coneglianese il quale, lo scorso aprile, aveva affrontato la Sahara Racing Cup assieme alla figlia Francesca, ovvero una competizione disputatasi nel deserto e riservata alle sole Fiat Panda (qui l’articolo).
Una gara dove Francesco e Francesca Aliprandi (quest’ultima nel ruolo di navigatore e copilota) hanno conquistato il 19esimo posto su 33 equipaggi partecipanti, affrontando e superando tutte le difficoltà di carattere pratico che l’esperienza aveva comportato.
Padre di tre figli (“l’altro figlio, Pietro, mi ha reso nonno”, ha raccontato con orgoglio), Aliprandi e il figlio Simone (stavolta sarà lui il copilota e navigatore durante l’esperienza) parteciperanno al Panda Raid, un’altra competizione riservata alle Fiat Panda e alle Seat Marbella immatricolate fino al 2003, per un totale di 350-400 equipaggi iscritti.Per venerdì 21 ottobre è fissato il ritrovo ad Almería, in Spagna, per controlli e verifiche tecniche dei mezzi, mentre è stabilito per sabato 22 ottobre l’imbarco in direzione di Nador, in Marocco, a cui seguiranno sei giorni di gara, con trasferimenti e prove speciali tra le dune di sabbia, per un totale di 2 mila chilometri e l’arrivo previsto a Marrakech il prossimo venerdì 28 ottobre.
Come ha spiegato Aliprandi (attualmente in fase di preparazione, anche tecnica, per la gara) la classifica giornaliera e finale si baserà sulle doti di orientamento dimostrate dall’equipaggio e dalle performance in relazione alle medie orarie da rispettare, compresa una certa abilità nel sapersi arrangiare di fronte a ogni evenienza (anche in caso di eventuali rotture dell’auto), montando ogni sera la tenda e l’occorrente per la notte, mentre l’organizzazione si occuperà di allestire il campo con i tendoni per la cena e la colazione, compresi i servizi igienici e l’area service per le manutenzioni delle auto.
“Sarà una gara più lunga e più difficile – ha commentato Francesco Aliprandi – Si tratta principalmente di una gara di orientamento, ma il bello di questa competizione è la solidarietà che già c’è tra i diversi equipaggi (con cui siamo in contatto) nel darsi una mano. Già sentiamo l’adrenalina e non vediamo l’ora di partire”.
(Foto: per gentile concessione di Francesco Aliprandi).
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