“Da Weimar al Terzo Reich”: la mostra in piazza Cima accende le polemiche

Valentina Vendrame e Tiziano Toscani

La mostra “Dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich”, inaugurata lo scorso sabato all’Oratorio dell’Assunta (a fianco di piazza Cima, a Conegliano), ha scatenato la polemica in città.

La mostra, a ingresso libero fino al 13 marzo, a opera dell’artista di Cordignano Tiziano Toscani, è stata organizzata dall’associazione Artiglio.

Il visitatore può al suo interno vedere una galleria di immagini, tra cui quelle di Adolf Hitler e di simboli riconducibili al Terzo Reich.

A non aver gradito, in primis, questa parata di immagini è stata la sezione coneglianese dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) che, tramite il suo presidente Omar Lapecia Bis, ha espresso “profonda preoccupazione riguardo alla diffusione di immagini evocative del regime nazista nel territorio”.

“Sottolineiamo il disappunto riguardo alla creazione e vendita di opere che includono parate con svastiche e ritratti di figure come Hitler o Heydrich, osservando che, nonostante l’artista si sia dichiarato antifascista, ciò solleva domande sulla vera intenzione dietro tali rappresentazioni – ha scritto Lapecia -. Captare il vento che tira e farne un mercato? Ci si chiede: chi comprerebbe un ritratto di Hitler? Ma è questo lo scopo della provocazione dell’artista, decorare le case di neonazisti con le proprie opere? Strano modo di definirsi antifascista e di condannare gli orrori del fascismo e del nazismo”.

L’Anpi ha poi discusso il fatto che l’iniziativa abbia il patrocinio da parte del Comune di Conegliano.

“Abbiamo discusso con il sindaco Fabio Chies, il quale ha chiarito che l’amministrazione sostiene il principio di non censura, mantenendo una posizione aperta nei confronti della libertà artistica. Come associazione possiamo garantire che il sindaco ha sempre partecipato e collaborato alle iniziative dell’Anpi, a ricordo della Resistenza, e molte iniziative nascono in collaborazione – ha proseguito -. Esprimiamo invece viva preoccupazione per la diffusione di immagini raffiguranti il Duce, visibili in luoghi pubblici come locali e bar nel centro storico, anche nella zona dell’ex ghetto e calendari raffiguranti Mussolini in un paio di edicole, senza che ci siano interventi da parte delle autorità”.

“Sulla questione Artiglio, il nome crea non poca confusione. Molti centri sociali di Casa Pound si chiamano così e, a non a pochi dei nostri 223 iscritti, il dubbio di una correlazione tra le due realtà è venuto. Anche in questo caso poca (voluta) chiarezza – ha aggiunto -. La sezione Anpi di Conegliano continua a monitorare attentamente la situazione e ad affrontare le questioni legate alla memoria storica e alla lotta contro qualsiasi forma di fascismo e nazismo”.

La replica di Vendrame e Toscani

Di fronte alla polemica scatenatasi non è mancata la replica da parte di Valentina Vendrame, guida dell’associazione Artiglio e nota in città anche per essersi candidata come consigliere comunale alle ultime amministrative, a sostegno dell’attuale sindaco Fabio Chies.

“Credo che, prima di parlare, sia necessario documentarsi: c’è troppa ignoranza culturale – la sua premessa -. La nostra è un’associazione apolitica e, infatti, all’inaugurazione della mostra sono stati invitati tutti. La nostra proposta è passata in giunta”.

“Quando si parla di arte, non ci deve essere la politica di mezzo – ha aggiunto -. Il nome della nostra associazione, ‘Artiglio’, si riferisce all’arte che lascia il segno, non solo a Conegliano, ma anche fuori città. Lo sfondo rosso, invece, è simbolo della passione, dà forza”.

“Sono due anni che operiamo in città e nessuno ci aveva mai detto nulla prima – ha continuato -. L’artista è nativo della Germania e ha voluto rappresentare i momenti di vita di quel periodo storico, per capire perché ci siano stati così tanti seguaci e fanatici. Si tratta, quindi, di una forma di documentazione storica, che ci deve essere”.

Vendrame ha speso alcune parole anche sul fatto che l’artista indossasse una divisa al momento dell’inaugurazione della mostra. “Non era una divisa militare, ma una divisa della polizia tedesca – ha chiarito -. Questi sono momenti storici di vita che bisogna rappresentare e vorrei chiarire che la mia associazione tratta tanti tipi di arte: bisogna andare oltre a ciò che si vede. Quelle esposte sembrano delle foto, ma sono delle incisioni”.

“Ho cercato di fare le cose con tutti, avendo rapporti con tutti gli schieramenti – ha concluso -. Bisogna collaborare e non puntare il dito, ma andare oltre, perché l’arte deve essere apolitica“.

Sul tema è intervenuto anche Tiziano Toscani, artista nato in Germania, ma venuto in Italia da piccolo. “Io sono completamente disinteressato alla politica e ho una concezione filosofica taoista dell’arte – le sue prime parole -. L’arte è la rappresentazione di quello che sta nella realtà: questa è una ricostruzione storica, così come lo sono i documentari. Ogni mia singola opera va analizzata singolarmente”.

“In questa mostra vado a trattare quelli che sono stati gli usi e costumi della Germania degli anni venti, trenta e quaranta del Novecento – ha aggiunto -. La divisa non è di epoca fascista, ma rispecchia i ricordi dell’infanzia, quando vedevo gli agenti di polizia indossarla”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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