I danni provocati in alcuni casi dai cantieri per la posa della fibra ottica sono stati argomento di discussione durante l’ultimo consiglio comunale di Conegliano, tenutosi lo scorso giovedì 22 giugno.
A introdurre l’argomento è stata l’interpellanza di Francesca Di Gaspero, capogruppo di “Noi democratici”, la quale ha fatto presente al consiglio che, “al termine dei lavori, gran parte delle strade hanno presentato un manto discontinuo”, con “tombini non allineati, gobbe e toppe di asfalto nuovo”.
Il consigliere di opposizione ha quindi chiesto quali siano stati i procedimenti per l’autorizzazione di questi lavori e quali gli obblighi e le prescrizioni imposti alla ditta esecutrice. Di Gaspero ha inoltre interrogato sindaco e giunta sul numero e la qualità dei controlli indirizzati a tali lavori, chiedendo poi chi si occuperà del ripristino del manto stradale e delle tempistiche per farlo.
A tal proposito Claudio Toppan, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, ha chiarito che è previsto il rilascio dell’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico entro 30 giorni dalla data dell’istanza. Tempistica dopo la quale scatta il “silenzio-assenso” per la partenza dei lavori.
Risulta inoltre prevista almeno una quindicina di prescrizioni operative-esecutive, che riguardano i cantieri anche da un punto di vista organizzativo. La parte viabilistica relativa la cantierizzazione viene invece concordata dall’impresa esecutrice con il Comando di Polizia locale.
Sul fronte dei controlli, invece, il vicesindaco ha riferito che, trattandosi di cantieri non comunali (l’amministrazione non è quindi committente), non risulta esserci il personale sufficiente per dei controlli quotidiani, che vengono invece fatti a campione o su segnalazione della cittadinanza.
Ciò, in alcuni casi, ha condotto alla pretesa, da parte del Comune, che la ditta si occupasse del rifacimento completo di un tratto di strada già realizzato: un fatto che sarebbe avvenuto per quanto riguarda le vie Treviso, Vittorio Veneto, Segni, Fenzi, XXIV Maggio, Confalonieri, Vecchia Trevigiana e Vecellio.
Richiesta di ripristino che può scattare anche di fronte a difetti visivi della strada, rilevati dal personale comunale o di fronte alla presenza di tubazioni a un’altezza non adeguata: “Abbiamo trovato un accordo con le ditte per quanto riguarda la fase di riempimento – ha affermato il vicesindaco – Le ditte devono fornirci una documentazione fotografica, così che possiamo vedere le azioni che sono state fatte”.
Sul fronte delle tempistiche per il ripristino del manto stradale, queste variano da sei mesi a un anno: prima bisogna stendere il binder di superficie a titolo provvisorio, per la carrabilità. Poi, dopo un periodo di assestamento, si può procedere con l’asfaltatura definitiva.
Toppan ha infine chiarito che se il lavoro per la posa della fibra viene fatto entro l’anno dall’asfaltatura di una strada, allora la ditta deve provvedere al rifacimento dell’intera carreggiata. Passato questo termine, il rifacimento riguarda la lunghezza di 2,5 metri, concordata tra Comune e impresa (la legge richiede un tratto da 1,5 metri).
Per quanto riguarda invece le ordinanze in fatto di circolazione e regolamentazione del traffico, vengono emesse dalla Polizia locale e non sempre su richiesta della ditta esecutrice, ma a seguito di controlli delle pattuglie fatte sul territorio o delle lamentele di alcuni automobilisti, circa il mancato preavviso del cantiere o l’assenza di segnaletica.
Il vicesindaco ha riferito che in passato sono state emesse sanzioni a danno di alcune ditte.
(Foto: Pixabay).
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