Da Pordenone e Roma è arrivata una sentenza che lascia l’amaro in bocca ad Alain Fragasso (in foto), papà di Jessica, una delle due cugine morte nello schianto avvenuto meno di due anni fa sull’autostrada A28.
Martedì è stato condannato in via definitiva Dimitre Trajkov, il 62enne bulgaro alla guida del Suv che tamponò l’auto con a bordo Sara Rizzotto di Conegliano e Jessica Fragasso di Mareno di Piave. Nello schianto le due giovani persero la vita, e rimasero gravemente ferite le due figliolette di Sara.
Trajkov è già stato portato in carcere, dove dovrà scontare la condanna a 7 anni di reclusione (pena residua 5 anni e 21 giorni), diventata definitiva dopo la sentenza emessa ieri. La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dagli avvocati difensori del 62enne.
“Non siamo contenti per la sentenza, parliamo comunque di pochi anni – commenta Alain Fragasso – ma almeno abbiamo un po’ di sollievo”. Lo stesso Alain fin dall’inizio del processo aveva sempre considerato pochi sette anni di reclusione: “Chiunque al mio posto la penserebbe come me, ma almeno un po’ di giustizia è stata fatta”.
La soddisfazione riguarda comunque i tempi rapidi del processo, complice anche il respingimento del ricorso in Cassazione, che si è concluso in meno di due anni: “Rispetto ad altre persone nella nostra situazione siamo stati più fortunati – continua –, in due anni siamo riusciti ad arrivare all’obiettivo. Lo dobbiamo soprattutto a Sara e Jessica”.
“Se sono pronto a perdonarlo? In questo momento sicuramente no – conclude Fragasso –. La cosa che mi ha dato più fastidio è che non si sia mai fatto sentire con noi e che abbia chiesto scusa solo il giorno dell’inizio del processo. Se ci avesse parlato forse sarebbe stato più facile perdonarlo, in questo momento spero capisca solo quello che ha fatto”.
(Foto: Cuoredarena – archivio Qdpnews.it).
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