Nuovo look per San Martino, Italia Nostra avverte: “Vigileremo sul mantenimento delle piante storiche e sulle nuove piantumazioni”

I lavori di demolizione dell’ex Comando di Polizia locale a Conegliano non sono passati inosservati (vedi articolo): a esprimere la propria opinione in merito all’intervento è stata anche l’associazione Italia Nostra della città, da sempre impegnata nella tutela e salvaguardia dei beni culturali, artistici e ambientali.

La sezione coneglianese ha infatti annunciato che da parte sua ci sarà una grande attenzione in merito al patrimonio arboreo di oggi e di domani che andrà a comporre l’area.

Non si può che auspicare che questo progetto contribuisca ad aumentare le aree verdi cittadine, ampliando da un lato le superfici a verde e preservando dall’altro la vegetazione arborea esistente (anzi, incrementandola), con gli indubbi vantaggi che essa esplica: ecologici, di biodiversità, di ombreggiamento con formazione di un microclima che favorisce la sosta e crea ristoro soprattutto durante il periodo estivo – scrive l’associazione in una nota – Analizzando la planimetria di progetto pare venga mantenuta la gran parte delle piante di alto fusto qui presenti. Non si vorrebbe però che le piante indicate nella planimetria di progetto fossero piante previste come nuovi impianti, in sostituzione di quelle presenti e da abbattere”. 

È estremamente importante che le piante storiche di alto fusto rimangano in piedi (chissà se fra i motivi dell’abbattimento dei 6 pini marittimi a fianco della chiesa di San Martino ci fossero recondite esigenze progettuali!) – prosegue la nota dell’associazione – In questo senso le giovani piantine, anche previste in sostituzione di quelle adulte, non rappresentano mai una soluzione ottimale in quanto non potranno che esplicare le loro molteplici azioni e potenzialità, purtroppo, solamente dopo parecchi decenni dalla messa a dimora“. 

“Si desidera ricordare che il suggestivo filare di pino marittimo lungo il Monticano e quello completamente eliminato che era presente a fianco della chiesa di San Martino, sono stati trapiantati, assieme ad altre piante, nel 1950. E i platani presenti risultano avere età ancor maggiore in quanto risalgono ai primi decenni del ‘900, quando in quest’area si trovava l’antico Foro Boario di Conegliano: per inciso raccomandiamo che, sia durante i lavori progettati, sia successivamente, questi platani, fra le specie vegetali più rustiche, frugali e resistenti, non vengano in alcun modo potati, perché un fungo molto aggressivo – cancro colorato – li potrebbe portare a morte rapidamente, in 3-4 anni – aggiunge Italia Nostra – In questi ultimi decenni migliaia e migliaia di platani centenari sono morti per l’azione di questo fungo. Anche per i platani qui presenti l’inoculo del patogeno potrebbe arrivare velocemente da altri soggetti arborei malati e veicolarsi rapidamente attraverso le ferite prodotte dai tagli di potatura. Diviene quindi importante, lo ribadiamo, mantenere la memoria storica di questo luogo e delle piante che lo rappresentano, conservando l’impianto vegetale originario del giardino“.

Nella propria nota, Italia Nostra quindi aggiunge delle ulteriori osservazioni in merito al tema: “A nostro avviso, fra le linee guida che sono state indicate per sviluppare la progettazione, non dovrebbe assolutamente rientrare l’azione che viene invece prevista ‘di sfoltimento del giardino mediante l’eliminazione di piante anche di grandi dimensioni, non autoctone, i pini marittimi’. E questo per poter preservare la valenza di questo giardino, storica appunto e non certo una valenza ecologico-naturalistica come viene raccomandata, che nulla ha a che fare in questo contesto urbano – sottolinea la sezione di Italia Nostra – Solo mantenendo questi monumenti vegetali potrà essere garantita inoltre la qualità dell’aria della piazza e una salubrità generale data dalla notevole azione che queste strutture biologiche mature esercitano, cioè di abbattimento delle polveri sottili e della CO2, in una zona della città altamente congestionata dal traffico veicolare“.

“L’associazione Italia Nostra rimarrà vigile nel seguire le varie fasi operative e gli stati di avanzamento dei lavori, soprattutto per quel che riguarderà il mantenimento delle piante storiche esistenti e le nuove piantumazioni, anche di quelle piante che avrebbero dovuto essere già a dimora, come da prescrizioni della Soprintendenza, contestualmente all’avvenuta eliminazione degli originari pini marittimi presso la chiesa di San Martino”, è l’annuncio fornito dall’associazione coneglianese.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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