Doppio lutto tra i Cappuccini di Conegliano: muoiono in 24 ore fra Galdino Ranzato (premio Civilitas e ispiratore del famoso presepio) e fra Dario Caron

Sono ore di grande dolore per la comunità dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini di Conegliano, che nel giro di nemmeno ventiquattro ore ha dovuto dire addio a due suoi cari confratelli: sabato 13 e domenica 14 agosto sono venuti a mancare Fra Dario (Massimiliano) Caron, all’età di 88 anni, e Fra Galdino (Tarsillo) Ranzato, di 86.

I due religiosi erano conosciuti e benvoluti a Conegliano, dove hanno svolto a lungo il loro servizio all’interno delle mura del convento della Fraternità guidata dal Superiore padre Giorgio Basso.

Nato a Vigodarzere (Padova) nel 1936, fra Galdino ha intrecciato la storia del suo ministero religioso con la comunità coneglianese fin dagli inizi della sua vocazione, dopo la professione temporanea emessa appena 18enne: in città è stato questuante e sacrista dal 1964 al 1975, anno in cui ricevette proprio a Conegliano il ministero del lettorato da fra Bonaventura Marinelli, consigliere generale dell’Ordine. Nel 1978 – quando venne nominato presidente dell’Associazione Italiana Santa Cecilia (Aisc) nonché delegato nazionale Aisc per i musicisti cappuccini del Veneto – era tornato in città, dove è stato fino al 1991, per poi tornarvi ancora nel 1996 e operare come sacrista fino al 2002. Fra Galdino è citato anche nella storia dell’Associazione del Presepio dei Frati di Conegliano in quanto “vero ispiratore” dell’opera natalizia e il suo trasferimento del 2002 viene ricordato come “un vuoto incolmabile”. Proprio a testimonianza della generosa opera profusa a favore della comunità, nel 2001 fra Galdino aveva ricevuto il Premio Civilitas – Città di Conegliano. Domenica 14 agosto è spirato nell’ospedale cittadino, dove era stato recentemente ricoverato per malattia.

La notizia della scomparsa del religioso ha lasciato nel dolore la comunità di Conegliano. Giovanni Bernardelli, già presidente del consiglio comunale, ha affidato ai social il suo cordoglio per la morte di Fra Galdino: “Un grande riferimento per la chiesa dei frati di Conegliano – scrive in un suo post su Facebook -. Se ne va un personaggio incredibile, la generosità infinita. Lo spirito francescano in persona… io l’ho visto sempre di corsa, indaffarato ad andare a fare le spese e a raccogliere il cibo per i suoi frati e per i poveretti. Se ti fermavi a chiacchierare la barzelletta era assicurata”.

È stato invece il fidato confessore di tanti fedeli fra Dario Caron, classe 1933, nativo di Casoni di Mussolente (Vicenza), comunità appartenente alla diocesi di Treviso. Religioso dell’Ordine dal 1952, quando aveva appena 19 anni, ha svolto diversi mandati nella sua lunga storia di consacrato: cappellano dedito alla pastorale giovanile, educatore in seminario, superiore in diverse comunità.

L’opera di fra Caron è risaltata per fede convinta e coerente, così come quando a dodici anni aveva rivelato alla mamma il desiderio di diventare frate, “uno di quelli con la barba”. Nel 2020 era arrivato all’infermeria dei Cappuccini di Conegliano, dove sabato scorso è spirato.

“I religiosi dovrebbero parlare di Dio, non predicandolo ma vivendolo – aveva affermato in un suo apprezzato intervento per la Giornata per la vita consacrata -. Portando quindi a ogni uomo il messaggio cristiano dell’amore, della disponibilità, del dialogo, dell’accoglienza, della misericordia”.

Nel giugno scorso, la comunità coneglianese aveva pianto la scomparsa di altri due confratelli, monsignor Flavio Roberto Carraro (qui l’articolo), già vescovo di Arezzo e Verona, e fra Gregorio (Luciano) Falasco.

Il rito delle esequie di fra Galdino Ranzato e di fra Dario Caron verrà celebrato domani mercoledi 17 agosto alle 10, nel Santuario di San Leopoldo in Padova. Fra Ranzato verrà sepolto nel cimitero di Conegliano.

(Foto: Frati Cappuccini di Conegliano).
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