“Più di due ore in attesa di fare il tampone a mio figlio salvo poi essere rimandato a casa e invitato a tornare il giorno dopo“.
È lo sfogo del genitore di un ragazzo iscritto a una scuola media del coneglianese che martedì mattina si è messo diligentemente in coda per accedere all’area “drive in” del distretto sociosanitario di via Galvani, attiva per i tamponi dalle 7 alle 13 anche se l’Ulss2 sta valutando di ampliare o comunque potenziare il servizio.
Una mattinata che si è trasformata in un incubo per il genitore, residente in un Comune dell’hinterland, che ha deciso di rendere nota la sua storia anche segnalandola alla Regione: “Lunedì sera mi ha chiamato la scuola che mio figlio frequenta, la quale mi ha avvisato che nella sua classe era emerso un caso di positività al coronavirus. L’istituto mi ha anche mandato un’e-mail con delle indicazioni su come comportarmi. Tra queste c’era quella di presentarmi martedì al distretto sanitario per fare il tampone a mio figlio“.
Così il genitore ha fatto, arrivando intorno alle 10 di martedì in via Galvani, dove ha trovato una lunga coda.
“Il serpentone di auto avrà superato il chilometro – prosegue il papà – evidentemente anche altri bambini e non solo dovevano fare il tampone. Intorno alle 12.30, quando ero ormai in prossimità dell’accesso al drive-in, un agente della Polizia locale mi ha detto che non avrei più fatto in tempo a sottoporre mio figlio al tampone e che quindi avrei dovuto tornare mercoledì. Tutto ciò mentre dietro di me c’erano diverse altre auto in coda“.
Il genitore ha già informato la Regione di quello che considera un disservizio e mercoledì 23 si ripresenterà in via Galvani. “La scuola mi ha scritto che mio figlio era tenuto a fare un primo tampone martedì 22 e un secondo martedì 29. Quindi i giorni devono essere quelli, non posso sentirmi dire che dopo una lunga coda devo tornare il giorno seguente. Almeno si metta la protezione civile a informare fino a quando le auto incolonnate sono ammesse al tampone”.
L’Usl 2 conferma che le code si stanno verificando, non solo a Conegliano ma anche in altri centri della Marca e di altre province e regioni, soprattutto perché sono in aumento le richieste di tamponi per i bambini.
Di conseguenza, l’azienda sanitaria sta cercando di potenziare l’erogazione del servizio. Nella sola giornata di martedì sono stati 1.500 i tamponi fatti in provincia. E proprio da mercoledì 23 l’ambulatorio con accesso diretto per effettuare i tamponi a Treviso sarà attivo all’ex dogana e sostituirà quello che finora è stato operativo all’ospedale Ca’ Foncello.
“Questo spostamento – ha detto il dg dell’Ulss 2 Francesco Benazzi – ci consentirà di offrire un migliore servizio all’utenza sia sul fronte degli spazi disponibili sia per quanto concerne la viabilità di accesso”. La speranza di diversi utenti della sinistra Piave è che un potenziamento interessi anche l'”accesso diretto” di Conegliano.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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