Conegliano, accordo firmato tra Comune e sindacati. Il sindaco Chies: oltre il 22% del bilancio nel sociale

Firmato ieri mattina, lunedì 19 marzo, tra Comune di Conegliano e sindacati un documento di 13 pagine in materia di diritti sociali, tutela dei redditi per le fasce più deboli e salvaguardia del territorio, solo per citare alcuni problemi presi in esame.

Come ha spiegato il sindaco di Conegliano Fabio Chies, “oltre il 22% del bilancio comunale è impegnato sul sociale. La crisi economica ha colpito tutte le fasce in maniera indistinta e ora dobbiamo aiutare chi una volta non ne aveva bisogno”.

Tra le varie iniziative adottate rientra anche l’anticipo dei fondi per l’assunzione di un’assistente sociale per il coordinamento dei 28 Comuni dell’Ulss7 e non sono ancora noti i tempi di rientro di questa somma anticipata. “Abbiamo anticipato questi soldi – ha spiegato Chies – perché il Governo non ci ha più dato quanto era stato pattuito. In precedenza chi parlava con il sindaco lo faceva per segnalare questioni come poteva essere la necessità di una asfaltatura: da nove mesi a questa parte, invece, ho ricevuto solo segnalazioni di disagi economici e problematiche sociali. Tutto ciò restituisce una fotografia del territorio”.

“Per fortuna – ha aggiunto Chies – ad oggi nessuno dorme per strada e abbiamo delle convenzioni con gli hotel in casi di necessità. Abbiamo il dovere di prenderci cura dei nostri cittadini. Sono fiero che siamo arrivati a questo verbale di intesa e gli impegni presi vanno onorati. Questi testi sono il miglior connubio possibile per guardare la questione da vari punti di vista”.

Secondo quanto riportato nel documento, solo nel 2017 sarebbe stata impegnata una somma pari a 116.162,77 euro per interventi di carattere socio-assistenziale, erogando 39 buoni pasto per la mensa scolastica e intervenendo in 11 casi di urgenza e in altri 142, mentre sarebbe stata integrata la retta per il ricovero di 41 anziani e per le spese di istituto di 13 minori. Per quanto riguarda il sostegno all’associazionismo sono stati impegnati 64.724, 32 euro e 261.953,62 euro per il servizio di assistenza domiciliare e consegna pasti caldi.

“Abbiamo chiesto un cambio di passo – è stato il commento del rappresentante sindacale Paolino Barbiero – perché ora la crisi sta cambiando i connotati, anche se non è finita del tutto. Bisogna sostenere chi ha davvero bisogno, promuvendo l’inserimento nel mondo del lavoro e trovando una soluzione che metta in fila i problemi riscontrati. Ad esempio, per quanto riguarda la sanità, si lamenta il fatto che tanti dottori di medicina generale stanno andando in pensione e non c’è una programmazione precisa e priva di improvvisazione per il prosieguo del loro lavoro. Bisogna sostenere un piano regolatore dello sviluppo sostenibile e un riassetto culturale profondo”.

Dello stesso avviso è stato anche il rappresentante sindacale Sneder Scotton, che ha ribadito la necessità di un “recupero delle case popolari per anziani autosufficienti, togliendoli da condizioni di solitudine. Bisogna guardare oltre, coinvolgendo anche le aziende e cercando di creare una sinergia con gli altri Comuni. Si sta lavorando per un’ottica di benessere sociale”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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