Francesco Aliprandi ci riprova: concluso il sesto “rally tra le dune” su Panda

Il richiamo del deserto e l’adrenalina sportiva hanno avuto ancora una volta un richiamo irresistibile per Francesco Aliprandi, avvocato coneglianese, giunto alla sua sesta partecipazione a un rally tra le dune, in terra africana, a bordo di una Panda, o meglio, di “Giacomino il Pandino”, così come lui stesso lo ha ribattezzato.

Aliprandi ha partecipato alla nuova edizione del Panda Raid in Marocco, stavolta accompagnato da Giuseppe Marchioni, anche lui di Conegliano, nel ruolo di copilota e navigatore: “Alla sua primissima esperienza, non solo come navigatore ad un rally raid, ma anche perché non ha mai dormito in vita sua in una tenda”, così come aveva raccontato scherzosamente Aliprandi, prima della partenza.

In passato, Aliprandi aveva condiviso questa particolare esperienza sportiva con figli e fratello.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 11 aprile, con le verifiche tecniche e amministrative, seguite dall’imbarco il giorno seguente per la città marocchina di Nador e l’inizio ufficiale della gara il 13 aprile, conclusasi il 18 aprile.

Un vero e proprio “rally tra le dune”, in “stile vecchia Dakar”, dedicato alle vecchie Fiat Panda e alle Seat Marbella, lungo un percorso di circa 2.500 chilometri, suddiviso in 6 tappe (di circa 300-400 chilometri giornalieri l’una), tra guadi, dune, montagne e laghi salati.

Una gara che mette a dura prova sia da un punto di vista fisico che morale, con l’impossibilità di utilizzare gps o navigatori satellitari, ma l’opportunità di usare soltanto un road book e una bussola.

La classifica viene poi creata sulla base di un punteggio, che tiene conto anche di una serie di penalità, tra cui eventuali ritardi e il mancato rispetto della velocità media richiesta. A tutto ciò si aggiunge la capacità di adattamento, dormendo in sacco pelo e tende da montare ogni sera e smontare tutte le mattine.

A partecipare all’avventura sono stati 367 equipaggi da tutta Europa, ma anche dall’Australia e uno capitanato da un principe del Qatar. Un’avventura che suscita emozioni uniche di fronte a paesaggi suggestivi, dove la competizione si mescola anche alla solidarietà tra gli equipaggi, in caso di necessità, e alla nascita di nuove amicizie.

Una gara, pertanto, dove “lo scopo è quello di arrivare fino alla fine”.

L’avventura di Francesco Aliprandi

“Il meteo è stato un po’ avverso nei primi due giorni, perché ha piovuto talmente tanto che hanno dovuto annullare alcune prove speciali. I fiumi e i guadi, che avremmo dovuto attraversare, erano in piena e le piste impraticabili – così inizia il racconto di Francesco Aliprandi di questa sua nuova avventura tra le dune -. In una prova speciale ci siamo persi sulle dune di Merzouga e abbiamo saltato un checkpoint, che ci è costato molte penalità, impossibili poi da recuperare. Siamo scivolati nella 170esima posizione, su 367 equipaggi”.

Difficoltà nelle quali Aliprandi e Marchioni hanno saputo trovare una certa positività.

“Però abbiamo avuto la possibilità di attraversare dune pazzesche, che erano state omesse dal percorso di gara, anche per la loro difficoltà – ha spiegato -. Nei giorni successivi siamo andati molto bene, finendo in 130esima posizione. Senza quella penalità, avremmo concluso classificandoci tra i primi 40″.

“Un’esperienza comunque unica e fantastica, anche se massacrante, soprattutto i primi due giorni, con pioggia torrenziale e grandine: eventi abbastanza inusuali nel sud del Marocco – ha concluso il suo racconto -. Adesso devo riorganizzare un po’ il tutto e iniziare a pensare alla prossima avventura“. Che, ancora una volta, sarà sicuramente tutta da raccontare.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Francesco Aliprandi)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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