Furto al castello di Conegliano: rubata una testa di marmo. Gaia Maschio: “Ignoti i ladri”

Mistero al castello di Conegliano: è stata rubata una testa di marmo della misura di 20 centimetri per dieci, contenuta in sala Vazzoler, sala dove solitamente vengono celebrati i matrimoni.

Un furto messo a segno da ignoti, probabilmente poco prima del lockdown, secondo una ricostruzione fornita dall’assessore alla cultura Gaia Maschio, la quale ha riferito come, nel corso di una ricognizione post Covid, sia emersa la sparizione dell’elemento.

Si esclude che la sparizione possa essere avvenuta durante la pandemia, in quanto la stessa Gaia Maschio ha confermato come il museo del castello e tutto il complesso fosse chiuso.

Un fatto denunciato alla Polizia di Stato, per il quale il Comune attende un risvolto delle indagini, in primis per la dinamica con cui è avvenuto il furto.

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“A maggio, una volta avvenuta la riapertura dopo il lockdown, è stata fatta una ricognizione da cui è emersa la sparizione – ha spiegato Gaia Maschio – Sono stati controllati tutti i luoghi in cui vengono riposti i vari elementi durante le pulizie, cassaforte compresa, ma la testa di marmo non c’era. Abbiamo provveduto a fare denuncia contro ignoti”.

“Stiamo aspettando lo sviluppo delle indagini e tutte le ipotesi sono possibili: può essere avvenuto nel periodo post Covid o immediatamente prima della chiusura – ha proseguito l’assessore – Al momento sono ignoti i responsabili“.

Un furto che ha lasciato l’amaro in bocca in Comune, non solo per la modalità con cui è avvenuto ma, soprattutto, per il fatto che sia sparito qualcosa appartenente al patrimonio culturale della comunità.

“Dispiace fortemente per quanto successo – ha sottolineato Gaia Maschio – ed è la prima volta che viene sottratto qualcosa dal castello. Dispiace che ci siano persone che facciano queste cose”.

“Chiediamo ai responsabili che, anche se dovesse essersi trattato di una bravata, di restituire tutto, va bene anche in anonimato – ha concluso l’assessore Maschio – Questa è un’opera di tutti”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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