Guerra in Ucraina. La testimonianza di una donna che a Kiev ha un figlio, una nuora e tre nipoti: “Non vuole lasciare il Paese, combatterà per difendere la sua terra”

La guerra tra Russia e Ucraina continua a tenere con il fiato sospeso mezzo mondo e sono molti gli Ucraini residenti in Italia che hanno figli o parenti nelle zone interessate dal conflitto. Tra loro anche Ina in Italia da più di 20 anni e residente nel coneglianese che ha un figlio, Vladimir di 36, anni, una nuora e tre nipoti a Kiev.

“La situazione è drammatica – spiega – ci sono persone che stanno nascoste tutto il giorno nella metropolitana. È una cosa terribile e sua moglie è molto terrorizzata. Anche io sono molto preoccupata per la situazione, chiamo mio figlio ogni giorno, dieci volte al giorno. Lui abita in una zona residenziale della città che per ora non è stata bombardata perché vicina al centro”.

La coppia ha affidato i loro tre figli di 15, 12 e 8 anni ai cugini che hanno lasciato la città rifugiandosi in un paese a 400 chilometri di distanza dalla capitale al confine tra la Polonia e l’Ungheria: “Mio figlio non vuole scappare. – continua – Mi ha detto mamma devo fare qualcosa per la guerra e per il mio Paese, non posso scappare”. 

È dal 2014 che la situazione tra i due Paesi è molto tesa ma Ina non si aspettava una situazione del genere: “Già nel 2014 mio figlio voleva combattere – precisa – ma non poteva lasciare la moglie che è di cittadinanza russa a casa da sola con tre figli piccoli. Nessuno di noi, neppure il giorno prima dei bombardamenti, pensava che succedesse una cosa del genere. Pensavamo che Putin non facesse questo gesto”.

“Mio figlio si è iscritto per combattere – continua la donna – e quando lo chiamano andrà in guerra. Da ieri pomeriggio c’è il coprifuoco tutto il giorno e non possono andare in giro se non sono chiamati a combattere. Lui da Kiev non si muove perché vuole aiutare il suo Paese”. 

“La cosa peggiore – conclude la donna con le lacrime agli occhi – è che tre bambini sono partiti senza mamma e papà”.

(Foto: Facebook Luca Zaia).
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