Nonostante la piaga dell’ecomafia non abbia fortunatamente preso piede nel nostro territorio locale, a differenza di altre zone del Paese, il tema è stato affrontato questa mattina all’auditorium “Dina Orsi” di Parè nel corso della conferenza – spettacolo “Rifiutopoli. Veleni e antidoti”.
L’iniziativa è stata promossa da Savno, in collaborazione con Legambiente Veneto e la Città di Conegliano. Ad assistere all’evento una nutrita platea di studenti del territorio, che hanno seguito con attenzione la ricca narrazione di fatti data dal giornalista Enrico Fontana, accompagnata dai disegni realizzati in loco dall’artista Vito Baroncini.
Immagini, video e ricordi di fatti purtroppo accaduti: una ricca testimonianza sul tema è quella emersa durante lo spettacolo che ha preceduto la conferenza finale, un racconto di “mafiosi, faccendieri, politici corrotti, imprenditori senza scrupoli” coinvolti in casi di traffici e smaltimenti illegali di rifiuti.
“La ‘monnezza’ è oro, pure argento. Lo sanno tutti e fanno finta di nulla”, ha detto la voce narrante di Fontana, che al contempo ha ricordato quanto i Paesi del Terzo mondo stiano pagando un prezzo salato per questi traffici, con disfunzioni dell’apprendimento e la crescita compromessa dei bimbi.
Sono state ricordate anche tutte le vittime delle ecomafie, tra chi ha cercato di opporsi, chi ha voluto raccontare pubblicamente quanto avveniva o si è opposto di fronte alla proposta di diventare un “imprenditore della Camorra”. Pagando con la propria vita.
Non è mancato il riferimento alla figura di Ilaria Alpi, giornalista uccisa in Somalia il 20 marzo 1994 assieme al cinereporter Miran Hrovatin per la sua inchiesta proprio sui traffici illeciti: ancora oggi “un duplice omicidio rimasto senza colpevoli”, con i “mandanti protagonisti di una vicenda oscura”.
“Vogliamo ridare giustizia a tutte le vittime di ecomafia” è stato il presupposto emerso durante lo spettacolo, come l’auspicio che le nuove generazioni (rispetto alle precedenti) possano avere in futuro maggiore sensibilità in tema di riuso e di cultura ambientali.
“Sarebbe un mondo diverso se invece di disfarci dei rifiuti li trasformassimo in qualcosa di diverso – ha detto Fontana-. La plastica che ogni anno buttiamo in mare non è nulla rispetto a quanto è meno visibile, rifiuti con un diametro inferiore ai 5 millimetri. Stiamo iniziando a mangiarci la plastica che buttiamo in mare”.
E proprio la cultura della legalità e del rispetto dell’ambiente può aiutare, perché i rifiuti sono gettati da “gente come noi, che non ha il senso della legalità e della bellezza dei propri luoghi”.
L’incontro ha dato anche un segno di speranza per il futuro, perché “sarebbero centinaia le buone storie che si possono raccontare” in tema di riuso e riciclo.
Lo spettacolo si è concluso con due fragorosi e prolungati applausi da parte delle scolaresche presenti, molto coinvolte dall’argomento.
Durante la conferenza finale si è poi aperto un dibattito: da un lato il presidente di Savno Giacomo De Luca ha ricordato gli episodi di furto negli ecocentri che ancora si verificano, mentre il direttore di Savno Gianpaolo Vallardi ha ammesso quanto la maggiore difficoltà attuale stia nello scrivere leggi chiare e non sottoposte a errate interpretazioni.
Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, ha posto l’accento sull’educazione quotidiana necessaria a evitare certe conseguenze ambientali, ricordando il progresso che sta facendo la scienza in quest’ambito, “un tesoro per la legalità e per affrontare la crisi climatica”.
“Le scuole possono fare tanto nella diffusione della cultura della legalità”, ha affermato Gianbruno Panizzutti, assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Conegliano.
Il maggiore dei Carabinieri Fabio Di Rezze ha invece confermato che nel territorio locale si verificano comportamenti di inciviltà, ma la nostra è un’area fortunatamente lontana dal problema dell’ecomafia.
Nel frattempo, in tema di riuso, a dicembre partirà l’esperienza del primo mercatino pubblico dell’usato online, targato Savno. Su questo punto De Luca ha rimarcato l’importanza proprio del riuso: nel caso di Savno, i prodotti di elettronica vengono smontati e i vari pezzi dirottati ai vari centri di recupero. I rifiuti recuperati fruttano un guadagno annuale pari a più di 5 milioni di euro, 950 mila solo per il recupero del vetro.
“Ridurre le impurità favorisce il riciclo del prodotto”, ha aggiunto Lazzaro di Legambiente.
L’iniziativa si è conclusa con un messaggio sulla possibilità del riciclo e del riuso dei prodotti di scarto, un sistema che dà una seconda vita al materiale, preserva la salute dell’ambiente e produce nuovi posti di lavoro.
Tutto ciò è possibile solo con una cultura della raccolta differenziata, “con i nostri gesti di tutti i giorni, per farci sentire più leggeri”.
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