Complice il regalo di una videocamera, la passione per il cinema accompagna il 25enne Alessandro Marcon, filmmaker coneglianese, già a partire dall’età di 13 anni, fino al recente corto realizzato nel territorio locale.
Passione che lo porta prima ad affrontare gli studi alla scuola di grafica “San Marco” di Mestre, per poi volare a Los Angeles per continuare a prepararsi nel campo della cinematografia.
Un viaggio che gli ha dato la possibilità di incontrare altri giovani che, come Alessandro Marcon, sognano di poter realizzare un futuro lavorativo in questo ambito.
Amicizie consolidate nel tempo e che si sono trasformate anche in utili collaborazioni: la voglia di realizzazione è tanta, come quella di mettere a frutto gli studi compiuti.
“Anemone” è il primo corto narrativo, della durata di 16 minuti, scritto e diretto dallo stesso Marcon, girato tra la zona di Conegliano e le Dolomiti bellunesi, assieme a Domeniko Preli, Helga Greggio, Enrico Marcolongo e Anthony Chan.
Un’opera già selezionata al Filmquest 2020, competizione statunitense dove vengono scelte 75 pellicole finaliste, tra una media di circa 1.100 film e sceneggiature giunte da più di 25 nazioni nel mondo. Festival dopo il quale sarà possibile conoscere il contenuto della pellicola.
Come è stato girare questo corto nel territorio locale?
“Abbiamo dovuto affrontare davvero mille peripezie: è stato molto complesso dal punto di vista logistico. Ora la sua distribuzione dipenderà da come verrà accolto”.
Si tratta della prima opera da voi realizzata?
“Personalmente avevo già lavorato a un altro corto e anche a dei video musicali”.
Qual è stato il tuo percorso fino a qui?
“La mia passione è nata in terza media con dei compagni di classe e poi è arrivato il regalo della mia prima telecamera. Per questo ho frequentato l’istituto salesiano “San Marco” a Mestre, che è una scuola superiore di grafica. Successivamente ho studiato cinema a Los Angeles”.
Come vedi il futuro di questo settore?
“Sicuramente c’è un sacco di concorrenza nel settore, un settore che ancora non è molto ben capito: si crede che sia semplice lavorarci, ma invece è molto complesso e richiede un certo impegno. Tuttavia, ultimamente, sto vedendo un miglioramento del settore, anche qui nel nostro territorio”.
La curiosità per l’esito della partecipazione al festival statunitense, una delle competizioni a cui il gruppo ha deciso di mettersi in gioco, è tanta, come il desiderio da parte di Alessandro Marcon e del suo gruppo di realizzare dei nuovi lavori.
Lavori che vanno a valorizzare il nostro territorio locale, testimoniando come non tutti i giovani, per forza di cose, desiderino abbandonare l’Italia per andare all’estero.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Alessandro Marcon).
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