Ospite d’eccezione in visita ieri, giovedì 20 ottobre, alla Scuola Enologica di Conegliano: il meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli si è recato al Cerletti per vedere da vicino l’Osservatorio meteorologico dell’istituto.
Noto al pubblico per le frequenti presenze televisive e per il ruolo di presidente della Società meteorologica italiana, Mercalli ha voluto conoscere l’Osservatorio del Cerletti, attivo dal 1877 per volontà dell’allora direttore della “Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia”.
Come hanno fatto sapere dall’istituto, “Cerletti, con lungimiranza, vedeva nello sviluppo della meteorologia un grande aiuto alla viticoltura e alla patologia vegetale”.
“Il nostro Osservatorio – sottolinea il suo responsabile, il professor Firminio Magaton – ha sempre avuto una costante rilevazione meteorologica e della radiazione solare, vantando un’anzianità di servizio di 141 anni”.
“Nonostante le due Guerre mondiali, – aggiunge – esso mantiene una raccolta dati assolutamente sistematica ed omogenea, oltre a un periodo di quasi 70 anni di misurazioni di radiazione solare (anche se spezzata in due parti), riconducibili ai periodi 1930-1941 e 1959-2018”.
“I dati registrati – chiarisce il professor Giorgio Milani, responsabile della biblioteca – sono stati oggetto di numerose pubblicazioni e periodicamente inseriti nella rivista di Viticoltura ed Enologia per quasi un centinaio di anni, divenendo un punto di riferimento meteorologico regionale, fino alla creazione di un servizio agrometeorologico della Regione Veneto con sede a Teolo, nel padovano”.
Le serie di osservazioni ultracentenarie, ha riferito la scuola, sono molto rare e utili per analizzare le variazioni di lungo periodo del clima. In particolare, questi dati storici consentono di seguire l’andamento del clima nel Veneto, fin dagli inizi della fase di industrializzazione che ha rivoluzionato il nostro mondo.
Dati, pertanto, dalla chiara valenza storica, utili alla luce dei cambiamenti climatici in atto.
Il Cerletti, per conservare questo patrimonio funzionale anche allo sviluppo della nuova meteorologia e climatologia, dovrà procedere alla digitalizzazione dei vari dati, affinché possano essere raccolti in un vero e proprio archivio digitale, consultabile in maniera agile e senza pericolo di deterioramento del materiale.
L’importanza del materiale è stata inoltre segnalata anche dal Wmo (World meteorological organization), ente che sta raccogliendo in tutti i Paesi del mondo i dati di stazioni di osservazione “secolari”.
“L’Osservatorio è uno dei vanti della Scuola Enologica di Conegliano – afferma la dirigente scolastica Mariagrazia Morgan – anche se, forse, non noto ai più. La presenza di Mercalli e il progetto di digitalizzazione possono essere l’occasione per dare il giusto riconoscimento e la meritata visibilità a questo straordinario patrimonio”.
(Foto: Istituto Cerletti).
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