Un forte applauso si è elevato dall’assemblea e le campane sono suonate a festa precisamente alle 19.18 di ieri, sabato 8 ottobre, quando le comunità coneglianesi del Duomo, di San Rocco e Costa hanno voluto salutare con affetto il nuovo arciprete parroco don Roberto Bischer nel corso della solenne concelebrazione eucaristica che si è svolta nella splendida chiesa dell’Annunciazione di via XX Settembre.
Tanti fedeli delle tre parrocchie hanno partecipato al rito intenso e ricco di fede officiato – per la prima parte, come da cerimoniale – dal vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo e concelebrato da diversi sacerdoti di tutta la diocesi.
Il primo momento ufficiale è stato l’incontro del nuovo arciprete con il sindaco di Conegliano Fabio Chies, che ha ringraziato don Bischer “per il suo servizio in altre parrocchie della città” e auspicato che possa essere un “segno di bene e un riferimento saldo nella comunità”, così come ha fatto il suo predecessore don Bruno Daniel, ora collaboratore della vicina unità pastorale di Monticella.
Don Bischer, che subentra anche a don Alberto Basso nella chiesa di San Rocco, nelle scorse settimane ha salutato la comunità di Campolongo, di cui era alla guida da sette anni, passando il testimone a don Michele Maiolo, parroco anche di San Pio X, Parè e Collalbrigo di Conegliano. Classe 1975 e sacerdote dal 2007, don Bischer è dal 2016 delegato vescovile e direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia: ora si appresta a iniziare la sua seconda esperienza come parroco, assumendo anche la carica di moderatore dell’Unità pastorale di Conegliano Centro Storico.
Suggestivo il rito di insediamento del nuovo arciprete, iniziato con la lettura del rito di nomina e proseguito con vari gesti significativi della liturgia cristiana guidati dal vescovo Pizziolo che, dopo la professione di fede, ha ceduto il posto di celebrante a don Roberto.
Durante l’omelia, prendendo spunto dal passo del Vangelo della domenica, il vescovo ha trattato il tema della gratitudine e si è rivolto a don Bischer ricordando che “il ministero del parroco potrebbe essere riassunto così: incoraggiare, aiutare e sostenere i fratelli e le sorelle a rendere grazie di ogni cosa, sempre e in ogni luogo”.
Il presule vittoriese ha augurato al novello arciprete che lo Spirito Santo lo aiuti “a rendere grazie al padre e alle persone e a portare buoni frutti di vita cristiana, magari con il dono di qualche giovane ragazzo disposto a seguirlo nella via del sacerdozio”: “Sarebbe una benedizione per queste comunità e per tutta la nostra diocesi” ha concluso Pizziolo.
Alla fine della cerimonia, don Bischer ha manifestato la propria gratitudine ai presenti e salutato i sacerdoti e coloro che lo hanno introdotto in queste settimane nelle nuove comunità: “Giungo a voi con affetto e trepidazione – ha affermato -. L’affetto nasce dal desiderio rinnovato di servire Dio e la Chiesa. Dal cammino compiuto fino ad oggi posso riconoscere con gratitudine che il Signore Gesù mi ha offerto segni concreti della Sua amorosa e paziente fedeltà. Poter in qualche modo restituire una piccola parte dell’amore che ho ricevuto, corrispondendo al Suo desiderio, mi rende felice, come di per sé avviene tra persone che si vogliono bene”.
“La trepidazione – ha proseguito – nasce innanzitutto dalla consapevolezza dei miei limiti. Grazie ad essi, tuttavia, ho imparato ad affidarmi maggiormente alla preghiera. Non mi è mai mancata, poi, la vicinanza di persone di buona volontà che hanno condiviso la corresponsabilità per la missione evangelizzatrice con rispetto e dedizione”.
“Questo Duomo, unitamente alle altre chiese di Costa e di San Rocco – ha concluso don Bischer -, costituiscono per la citta di Conegliano un inestimabile patrimonio culturale e religioso. Siamo chiamati a difenderlo e a promuoverlo sempre più affinché anche l’arte possa contribuire a trasmettere il buono e il bello che c’è nella nostra fede e nella nostra realtà”.
I consigli pastorali delle tre comunità hanno affidato ad un’unica voce il saluto al nuovo arciprete: “Per te ecco tre nuove parrocchie tutte da scoprire, ognuna molto diversa dall’altra, ma pronte a riprendere il cammino con il nuovo compagno di viaggio che certamente nel suo ministero sarà sempre ispirato all’immagine del Buon Pastore. Sarai per noi padre e maestro ma anche fratello e con Te condivideremo i tuoi sforzi e le tue iniziative per edificare sempre più la Chiesa e annunciare il regno di Dio. Sarai pastore di tre parrocchie ben distinte ma con una feconda corresponsabilità ci aiuterai a crescere anche nella cooperazione e collaborazione tra le tre parrocchie”.
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