Nuovo appuntamento con la poesia di Giuseppe Berton (qui la puntata precedente), medico cardiologo nonché fondatore e presidente dell’ABC Study on Heart Disease Foundation onlus, con sede all’ospedale civile De Gironcoli di Conegliano, e responsabile del progetto regionale veneto per la ricerca su malattia coronarica e neoplasia.
Una passione per la medicina affiancata alla creazione di versi, ora raccolti all’interno del volume “Prima di dirti amore” (scritto in italiano e in inglese, edito da Aletti, Roma, 2021), qui suddivisi in cinque diverse sezioni: “L’ultima sera dell’anno”, “Marocco”, “In un sospiro”, “Una volta ho scritto una poesia”, “Prima di dirti amore”.
Un esempio, quello dato dal medico, di quanto un hobby e una passione possano divenire un metodo efficace per affrontare momenti complessi e impegnativi, come il periodo storico attuale.
Nota alla poesia:
Si limitò a guardarmi.
Quello sguardo mi disse tutto quello che c’era da dire.
Charles Bukowski
Morirei per un tuo solo sguardo,
un tuo sospiro
ed una carezza
che riscaldi il mio cuore.
Pablo Neruda
IN UNO SGUARDO
Tu non sai,
Tu davvero non sai.
E ancora cammini,
ancora ridi, e giochi, e fai cose,
e dici è una bella sera!
Ma dentro la tua anima è spezzata.
E poi ci baciamo, poi pare di si, forse si.
Ed ora camminiamo sulla strada
bagnata dalla sera,
che mi fa impazzire di più
solo perché è bagnata dalla sera.
Mentre camminiamo,
sento che le parole non contano.
Oh le parole non contano,
quando camminiamo
nel riflesso incerto di una strada
bagnata dalla sera.
Se ti fermi un momento
adesso non posso guardarti
adesso devo sentire le tue mani
adesso devo morire
adesso devo baciarti
adesso non posso baciarti.
Posso chiedere al mondo di impazzire?
Così forse mi darebbe sollievo,
Così potrei capire l’ordine della vita,
potrei forse sentire la vita
che si muove dentro il mondo, e te e me,
che si muove nel suo ordine.
Toglierò l’ordine da questa poesia,
perché la vita non ha ordine.
La vita ha una strada
bagnata dalla sera
ed uno sguardo negli occhi innamorati
che sono tuoi e miei,
che servono per morire ancora,
che servono per vivere ancora,
che servono per baciarti ancora.
(Foto: Pexels).
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