Il ministro Bianchi a Valdobbiadene e non a Conegliano, botta e risposta Di Gaspero-Chies: “La città sta a guardare”, “fossi ancora sindaco l’avrei invitato”

Mentre continua il conto alla rovescia per le elezioni amministrative a Conegliano, prendono quota le polemiche tra gli schieramenti.

Ad accendere la miccia è Francesca Di Gaspero, candidato sindaco del centrosinistra, la quale ha colto la visita del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi lo scorso weekend al Festival dell’Innovazione scolastica a Valdobbiadene (qui l’articolo), come l’appiglio per sottolineare le mancanze della città di Conegliano causate, a suo dire, da una cattiva gestione amministrativa del passato.

Oltre a ciò, Di Gaspero ha pure citato l’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Unesco avvenuta in settimana, facendo un paragone tra le due città.

“In una settimana, a Valdobbiadene, la visita del Ministro del Miur per il Festival dell’Innovazione scolastica e la presentazione della sede del Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in una meravigliosa villa veneta, annunciando oltretutto il ritorno a Valdobbiadene della Mostra Nazionale degli Spumanti. Questo a Valdobbiadene! Ma Conegliano? Sta a guardare? Cosa ha fatto il nostro sindaco Chies decaduto nello scorso novembre? Quali relazioni e quali vantaggi ha portato il suo operato alla città? E il nostro presidente della Regione, che ora sostiene il candidato della Lega, non ha a cuore Conegliano?”. Sono questi gli interrogativi posti da Di Gaspero, la quale ha sottolineato quanto Conegliano resti “a guardare e a subire scelte che sembrano già prese da tempo e spostano lontano, verso la pedemontana, il baricentro dell’area Unesco”. 

“Nulla è stato fatto per impedirlo, anzi parevano tutti d’accordo – aggiunge – Certi treni passano, ma si fermano una volta sola”.

Sul tema si è espresso anche Alessandro Bortoluzzi, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale e ora candidato tra le liste di “Noi democratici Conegliano” per la partita politica ormai alle porte: “La città deve ritagliarsi il ruolo di Hub del Conegliano-Valdobbiadene. Dobbiamo essere al centro del sistema Prosecco e del sistema Unesco, perché abbiamo fatto la storia del vino e lo abbiamo fatto conoscere nel mondo“. 

“Una nobile storia che parte da lontano, dagli studi della più antica Scuola enologica d’Italia e dal lavoro di persone come il dottor Carpenè – prosegue – che inventò già dal 1868 il Prosecco ‘moderno’. Qui ci sono anche il Crea e la sede del Museo Manzoni, dedicato all’agronomo che inventò i celebri incroci che portano il suo nome. Senza dimenticare il patrimonio culturale e paesaggistico e le infrastrutture, per la sua fruizione, da parte del grande pubblico”. 

“Invece di far valere le nostre potenzialità stiamo a guardare, ora è serio il rischio di restare ai margini – conclude – Se non cambiamo passo alla svelta, della grande opportunità, data dal riconoscimento Unesco, non raccoglieremo nemmeno le briciole“.

Parole di fronte alle quali Fabio Chies, ricordando l’eccellenza dei servizi delle scuole coneglianesi, ha replicato: “Se fossi rimasto sindaco avrei invitato il ministro. Per informazione della Di Gaspero, da novembre non lo sono più, quindi non mi è stato possibile”.

Il riferimento sottile di Chies è chiaro e pare, a questo punto, che l’ex sindaco continuerà a ricordare i fatti dello scorso novembre, che hanno fermato la sua corsa amministrativa con il contributo decisivo del centrosinistra.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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