“Le aziende si devono aprire al territorio reinterpretando la fabbrica quale momento di aggregazione“: queste le parole di Mariacristina Gribaudi, amministratrice unica dell’azienda coneglianese Keyline, usate per descrivere l’evento di open factory tenutosi la scorsa domenica 25 novembre.
I laboratori di duplicazione delle chiavi e di creazione di oggetti con il tessuto, assieme alle visite guidate alla fabbrica e al museo della chiave sono state le proposte offerte al pubblico, coinvolto in un intenso viaggio tra passato, presente e futuro dell’azienda.
Sembra quasi inusuale come tutto abbia avuto inizio circa 250 anni fa, in quella bottega settecentesca della bellunese Cibiana di Cadore: l’inizio di una storia che continua ad essere scritta in svariati capitoli di un’opera che narra la passione per l’innovazione.
La stessa passione che ha consentito a quella bottega bellunese di divenire oggi un’azienda leader nel settore della produzione delle chiavi e dei macchinari per la loro duplicazione, con l’introduzione delle nuove tecnologie del digitale.
“Think new” sembra essere il mantra ripetuto dalle varie generazioni della famiglia Bianchi, la più antica produttrice di chiavi al mondo. Una ricerca costante dell’innovazione che ha spinto verso la creazione del primo catalogo di chiavi tra il 1905 e il 1920, fino a giungere alle innumerevoli intuizioni tecniche di oggi.
Un amore per il passato per spiegare il presente, alimentato dalla scelta di aprire un museo aziendale, completo di tipologie di chiavi e serrature riconducibili a diverse epoche storiche, a partire dagli esemplari essenziali dei secoli dell’impero romano fino al gusto elaborato tipicamente rinascimentale: la chiave diviene quindi testimone dei vari mutamenti della tecnologia e dell’innovazione di cui porta i segni.
Una passione, quella per l’innovazione, che contraddistingue la storia di Keyline e si tramanda di generazione in generazione nella famiglia Bianchi.
“Non dobbiamo dimenticarci delle nostre origini – ha sottolineato Maricristina Gribaudi – perché oltre all’innovazione è importantissimo non dimenticare il nostro passato e solo ricordandolo possiamo scrivere il nostro futuro“.
“Come azienda siamo impegnati in un’azione di miglioramento continuo – ha aggiunto Gribaudi – e ci reinventiamo di giorno in giorno. Abbiamo appena lanciato sul mercato americano la chiave ‘Bianca’, ad esempio. Noi continuiamo così a investire”.
“Il nostro futuro è oggi – ha concluso l’amministratrice – e, per sapere quello che faremo domani, dobbiamo cominciare a studiarlo oggi”.
Una combinazione, quindi, quella di Keyline tra passato, presente e futuro, destinata a essere duplicata innumerevoli volte per poter continuare ad aprire le numerose porte che consentono di raggiungere di volta in volta il successo aziendale.
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(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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