Le nuove strategie regionali per la gestione dei rifiuti urbani sono al centro della settima edizione dell’Ecoforum, promosso da Legambiente, in programma venerdì 2 e sabato 3 dicembre all’ex convento di San Francesco. “Il Veneto è una regione virtuosa, e il Trevigiano in particolare, rappresenta un modello di gestione efficiente dei rifiuti a livello nazionale”. Lo sottolinea Giacomo de Luca, presidente di Savno che ieri, 2 dicembre, assieme al sindaco di Conegliano Fabio Chies e al presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro ha inaugurato la due giorni a cui partecipano sindaci, imprenditori, tecnici, eurodeputati e rappresentati della Regione.
Fra i relatori anche Paolo Giandon, a capo della Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione Veneto, che si è focalizzato sugli obiettivi a lungo termine del nuovo Piano Rifiuti regionale, entrato in vigore di recente. “Il nostro impegno è rivolto ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata all’84%, abbassando la quantità di rifiuto urbano residuo a 80 kg all’anno per abitante. Prevediamo inoltre l’istituzione di un fondo regionale per premiare i comuni e i territori che raggiungono i risultati migliori”.
Per Gianpaolo Vallardi, direttore generale di Savno “la sinistra Piave si attesta fra i territori più virtuosi. Abbiamo investito molto in ricerca negli ultimi anni, e i risultati si vedono. Siamo i primi in Italia non solo per la percentuale di raccolta differenziata ma anche per il riutilizzo del rifiuto, che per noi non è una cosa da gettare, ma anzi da recuperare e valorizzare. Penso alla frazione organica da cui ricaviamo il compost destinato all’agricoltura e alla produzione di biometano destinato ai nostri automezzi. Oggi – prosegue Vallardi – come Savno possiamo dirci autosufficienti dal punto di vista energetico: il biometano che rimane in avanzo viene destinato ai nostri Comuni”. Il futuro? Per Vallardi sarà l’idrogeno, “altro fronte sul quale Savno sta investendo in ricerca”.
Stando alle parole del direttore Generale Arpav Loris Tomiato è da escludere la costruzione di nuove discariche: “nell’ottica di diminuzione del rifiuto indifferenziabile quelle presenti in Veneto devono bastarci”. Ciononostante, sottolinea Tomiato, “è necessario lavorare sulle difformità territoriali. La cartina del Veneto è a macchia di leopardo, con alcune maglie nere in termini di rifiuto residuo con Verona e Padova centro che registrano le performance peggiori. Lo stesso vale per Venezia, che bisogna riconoscere, ha fatto grandi passi avanti ultimamente, nonostante sia la prima città turistica del Veneto”.
Presente all’Ecoforum a Conegliano anche Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente. “Ci sono aree del Veneto in cui la situazione è meglio che nella tanto raccontata Germania. Il nuovo Piano Rifiuti indica la direzione giusta, ma bisogna lavorare molto sull’impiantistica. Penso ad esempio al recupero delle terre rare che importiamo dalla Cina e che oggi spesso finiscono negli impianti di termovalorizzazione e nelle discariche”.
Oggi, sabato 3 dicembre, l’Ecoforum procede con la presentazione del rapporto annuale “Comuni Ricicloni Veneto” realizzato da Legambiente in collaborazione con Arpa Veneto a cui seguiranno le premiazioni dei comuni “Rifiuti Free”.
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