Secondo un documento redatto dal Partito Democratico, ammonterebbero a quota 3 mila e 873 i veicoli che godono del permesso di accesso nella zona a traffico limitato di via XX Settembre a Conegliano.
Una cifra che, secondo quanto dichiarato dal capogruppo del Pd, Alessandro Bortoluzzi (nella foto), sarebbe “abnorme per una Ztl molto piccola, in cui risiedono meno di circa 250 cittadini”.
Le vie interessate dalle autorizzazioni, oltre alla celebre XX Settembre, sarebbero via Beccaruzzi, piazza Cima, via Accademia, via Sbarra e via Teatro Vecchio e tra i 3.873 veicoli autorizzati ci sarebbero 494 residenti e 95 domiciliati (categorie senza numero limite di veicoli ai quali spetta l’autorizzazione), 118 proprietari di immobili e garage, oltre a 136 attività professionali ed economiche.
Ci sarebbero poi 100 mezzi di genitori delle scuole primarie (in corrispondenza degli orari di entrata e di uscita dei figli da scuola), 990 veicoli di pubblica utilità, di polizia e sorveglianza, 337 taxi e 550 mezzi commerciali per i quali l’attività di carico-scarico è consentita tutti i giorni, tranne il venerdì, nella fascia oraria dalle 6.30 alle 12.30, mentre negli altri orari è consentito in via eccezionale.
“Cosa è stato concretamente fatto? A quanto risulta – esordisce Bortoluzzi – il nulla. Totale assenza di pensiero e zero azioni concrete. E intanto le polemiche per le auto parcheggiate ovunque continuano. La sera, in cui la via è frequentata da chi va a bere l’aperitivo, è il Far West”.
“Le attività commerciali – prosegue il consigliere comunale – continuano a soffrire, si annunciano altre chiusure e sul definitivo assetto della via più importante e rappresentativa della città non è dato sapere cosa l’amministrazione intenda fare”.
“Noi dall’opposizione – ha spiegato il capogruppo del Pd – una proposta l’avevamo fatta: era incentrata sulla pedonalizzazione almeno in tutti i fine settimana, e nell’apertura della via durante la settimana negli orari di apertura degli esercizi commerciali. È una proposta che si può discutere, che può presentare delle criticità, ma almeno cerchiamo di esprimere un linea di indirizzo. Insomma, Chies, faccia qualcosa. La città non può vivere di annunci e di frasi fatte, servono fatti, assunzioni di responsabilità, decisioni a volte anche impopolari, ma lungimiranti”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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