Il tour alla casa del Cima diventa virtuale: tecniche d’imaging e potenzialità del web nel nuovo progetto coneglianese

Visitare la casa del Cima a Conegliano si può, stando seduti sulla poltrona di casa propria: è virtuale infatti il tour proposto dalla Fondazione Giovanni Battista Cima che, grazie al progetto “Casa di Cima da Conegliano”, consente di fare un viaggio nella storia locale senza doversi spostare dalla propria abitazione.

Il progetto, in realtà, era già stato annunciato e presentato nel novembre del 2018, quando l’ideatore dell’iniziativa, ovvero il fotografo dei beni culturali Michele Battistuzzi, aveva spiegato come per la prima volta in Italia l’arte avrebbe usufruito di un’idea che andava a combinare tra loro le tecniche d’imaging con le potenzialità offerte dal web (qui l’articolo): un progetto che si rivela utile specialmente in questo periodo di pandemia, quando gli spostamenti sono sconsigliati.

Il risultato è davvero suggestivo e la sensazione è quella di trovarsi dal vivo nella casa del noto artista coneglianese.

Al visitatore basta semplicemente collegarsi alla pagina web della Fondazione Cima (www.fondazionegbcima.com) e subito si troverà catapultato in via Giovanni Battista Cima: grazie al semplice ausilio di alcuni cursori, avrà la possibilità di entrare nella dimora dell’artista, esplorando il piano terra e le sale collocate al piano superiore, leggendo i vari cenni storici messi a disposizione.

Il “Battesimo di Gesù”, la “Madonna dell’Arancio”, “Costantino e Sant’Elena”, la “Sacra Conversazione”: sono solamente alcune delle opere osservabili, anche da vicino, con un effetto visivo davvero sorprendente.

La storia della casa del Cima non sempre è stata lineare: di proprietà dei discendenti dell’artista fino al 1677, l’edificio è stato poi venduto ad alcuni parenti, la famiglia Doglioni che, poco dopo, la misero nuovamente in vendita.

L’abitazione per un lungo periodo si ritrovò nell’incuria e la sua storia finì nel dimenticatoio, fino a quando don Vincenzo Botteon e Antonio Aliprandi, grazie ad alcune ricerche di archivio, non scoprirono nel 1893 l’esatta ubicazione della casa dell’artista coneglianese.

Nello stesso anno, in occasione dei festeggiamenti per il quarto centenario della collocazione della pala del Cima nel duomo cittadino, il Comune appose una lapida sulla facciata della casa, per celebrare la scoperta fatta, anche se trascorreranno parecchi decenni prima che l’edificio possa essere godere di un restauro: solamente nel 1977 la dimora, completamente recuperata, verrà infatti inaugurata, grazie all’interessamento di Camillo Vazzoler.

Inoltre, allo stesso tempo, sarà fondata una fondazione intitolata al Cima, con l’obiettivo di preservare e valorizzare la memoria dell’artista.

Valorizzazione che ha visto un ulteriore passo in avanti, grazie a questo nuovo progetto, frutto della combinazione tra immagini e digitale il quale, alla luce, del periodo storico segnato dalla pandemia, pare essersi rivelato davvero provvidenziale.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Casa del Cima).
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