Il caro bollette ha messo a dura prova non soltanto l’economia domestica della popolazione, ma anche i costi per le spese delle amministrazioni comunali.
Già di fronte all’emergere del problema, alcuni primi cittadini avevano prospettato l’eventualità di una riduzione dei punti luce nel territorio comunale o, comunque, una gestione differente dell’energia elettrica negli uffici amministrativi.
Ma al tema dell’illuminazione pubblica è correlata un’altra questione: la sicurezza. Quanto un’effettiva riduzione dell’illuminazione pubblica potrebbe influenzare il senso di sicurezza in un territorio? E soprattutto, il caro bollette determinerà alla fine una minore erogazione della stessa illuminazione pubblica?
A rispondere a tale quesito è stato in primis Claudio Mallamace, comandante della Polizia locale di Conegliano: la città del Cima da alcuni anni vede una gestione associata del servizio di Polizia locale, assieme alle amministrazioni di Mareno di Piave, Santa Lucia di Piave, San Pietro di Feletto e Susegana.
“Essendo la pubblica illuminazione tutta a led, non sono stati previsti spegnimenti – ha spiegato Mallamace in riferimento al territorio coneglianese -. Il risparmio viene attuato negli uffici con la riduzione delle ore di riscaldamento e sensibilizzando il personale a spegnere le luci dove non necessitano“.
“L’illuminazione pubblica ha dei sensori con controllo a distanza, che permettono di regolare l’intensità della luce – ha proseguito -. Nelle ore notturne l’intensità viene ridotta (di circa il 20%), ma mai disattivata. Qualche punto luce non acceso è dovuto a guasti tecnici che, se segnalati, vengono portati a conoscenza della società che gestisce l’illuminazione per il ripristino”.
Dello stesso avviso è anche Maria Assunta Rizzo, sindaco di San Pietro di Feletto, un Comune più piccolo rispetto all’adiacente Conegliano: “In questi anni abbiamo investito nell’illuminazione pubblica, sostituendo in luci a led la metà dei punti luce, risparmiando il 50%. Purtroppo l’aumento ha assorbito il risparmio, ma ci permette di non spegnere per la sicurezza dei cittadini”.
Pertanto, stando alle parole del comandante e del sindaco Rizzo, la questione non andrebbe a intaccare la percezione della sicurezza nel territorio e, comunque, il risparmio energetico rincorso in anticipo negli anni precedenti si è rivelata un’ottima decisione presa in anticipo, di fronte ai cambiamenti dello scenario economico attualmente in corso.
Da parte sua, il sindaco di Refrontolo ha rivolto l’attenzione verso un altro aspetto legato alla questione.
“Quest’anno finiremo la sostituzione di tutti i punti luce con tecnologia a led e cercheremo di non spegnerli, considerato che automaticamente, di notte, si abbassa la loro intensità di luce: così facendo, c’è un minor consumo e la luce viene distribuita in maniera omogenea – ha spiegato Mauro Canal -. Detto ciò, personalmente non sono d’accordo con la decisione presa da alcuni Comuni di alternare l’accensione dei punti luce: questo crea infatti delle macchie di luce sulla strada, provocando un disagio visivo anche per chi transita in macchina. Quindi, c’è da fare un ragionamento anche in termini di sicurezza stradale”.
Un tema, quindi, quello del risparmio energetico, specialmente in ambito comunale, che è destinato a creare ancora un dibattito.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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