Le pantere hanno vinto il Grande Slam, evviva le pantere. Da ieri sera i tifosi del club coneglianese sono in festa grande per il sensazionale traguardo raggiunto dalle ragazze allenate da coach Daniele Santarelli, vincitrici di tutte e cinque le competizioni per le quali erano in corsa in questa stagione agonistica appena terminata.
Un risultato destinato a rimanere negli annali e che verrà celebrato adeguatamente questa sera alle 20.30 in piazza Cima a Conegliano, dove la squadra è attesa dopo il ritorno in aereo da Istanbul, la metropoli che ha ospitato la Final Four di Champions League, conclusa con tre squadre italiane sul podio.
Oggi, nell’Anno del Signore 2025, il Palmarès del club fondato nel 2012 dalle famiglie Maschio, Polo e Garbellotto dopo l’ingloriosa fine del progetto Spes è chilometrico: 29 le coppe in bacheca “in 13 anni”, come sottolineano – correttamente – in molti.
E’ pertinente, tuttavia, anche l’osservazione secondo cui tutti i trofei della società gialloblù sono arrivati in realtà in appena 9 anni, ovvero dal 2016, l’annata del primo scudetto con il duo Mazzanti – Santarelli alla guida tecnica. Il primo triennio fu ricchissimo di entusiasmo, con tanto di finale scudetto 2013 raggiunta nella sorpresa generale dopo aver eliminato in rapida sequenza due “mostri sacri” dell’epoca come Villa Cortese e Busto Arsizio e l’esordio in Champions League già nella stagione successiva, ma totalmente privo di trofei.
A parere di chi scrive, che ha il privilegio di seguire il “progetto Imoco” fin dalla sua nascita, se oggi l’Imoco Volley (con i “naming sponsor” Prosecco Doc e Antonio Carraro a corroborare il tutto) solleva coppe in serie è anche per merito di quei primi tre anni di vita in cui la bacheca rimase vuota.


Dopo la clamorosa eliminazione in Gara5 di semifinale scudetto 2015 contro la Pomì Casalmaggiore di Mazzanti e Santarelli (sì, proprio loro), alcuni tifosi si ricordarono che i presidenti Piero Garbellotto e Pietro Maschio, annunciando la nascita del club il 25 aprile 2012, avevano parlato di un “progetto sportivo triennale”, al termine del quale si sarebbero tirate le somme.
Legittimo che qualcuno, dopo quel triennio con i mourinhiani “zero tituli”, temesse un disimpegno della società, costituita da imprenditori di successo. Il tema fu oggetto di dibattito – e qualche preoccupazione – anche tra i tifosi organizzati che stavano tornando da Cremona in pullman dopo la partita che il 29 aprile 2015 negò la finale scudetto alle pantere per mano della Pomì: proprio in quel frangente arrivò a un tifoso un messaggio di Garbellotto che si complimentava con i supporter gialloblù per la vittoria dello “scudetto del pubblico” e invitava tutti a rimanere tranquilli, annunciando che ci si sarebbe “rivisti a settembre”.
E’ forse quello lo spartiacque della storia dell’Imoco Volley: nonostante il “progetto triennale” non avesse portato coppe, si è capito che comunque nel territorio era stato seminato qualcosa di potenzialmente più importante: l’humus sufficiente a fare ripartire di slancio il club, cambiando diversi nomi – guida tecnica in primis – e investendo ancora di più.
Altro momento in cui il club tenne provvidenzialmente dritta la barra fu la clamorosa eliminazione, per mano di Montichiari, dalla Final Four di Coppa Italia 2016, il 17 febbraio: partita secca al Palaverde, pantere grandi favorite ma nei primi due set non ci capiscono nulla. Raggiungono il quinto, poi l’ultimo pallone schiacciato nel tie break da Megan Easy – una delle più grandi campionesse transitate nella Marca – termina fuori per il 19-21. Sguardi sconsolati, in qualcuno addirittura funerei, ma il duo Mazzanti – Santarelli viene confermato fino alla fine della stagione, che culminò con il primo scudetto, di cui venerdì scorso si è celebrato il nono anniversario.
La storia (re)iniziata alle 20.53 di quel lunedì 2 maggio 2016 è tempestata di gioie che nascono sì dagli investimenti e dalla competenza ma anche dalla resilienza, dal non avere mollato quando trofei e stendardi non arrivavano, dall’avere creduto nell’esperienza maturata, nella bontà del progetto e – come amano ricordare i presidenti – dall’appoggio del territorio.
Il 9 gennaio 2013, a vedere Imoco – Busto Arsizio quarto di finale di andata di Coppa Italia vinto dalle pantere 21-19 (punteggio ricorrente, evidentemente) al tie break con 23 punti di Emiliya Nikolova, al Palaverde erano occupati 1.515 seggiolini su 5.344. Adesso quello stesso palazzetto è diventato piccolo e la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni esprime via social le felicitazioni alla “Grandissima Imoco Conegliano, che si conferma regina d’Europa grazie alla vittoria della Champions League femminile, con la quale completa il Grande Slam. Complimenti anche a Scandicci e Milano per il podio tutto italiano: è la prima volta nella storia. Grazie alle nostre atlete per aver portato il Tricolore così in alto, con talento e passione!”. Ad maiora.
(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: CEV/Conny Kurth e Imoco Volley)
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