I dati sugli introiti dell’imposta di soggiorno turistica fanno ancora discutere: il Comune di Conegliano, nello specifico, non condivide quel -13% emerso dall’analisi effettuata dall’Osservatorio nazionale di Jfc, ente che ha invece rilevato come la vicina Pieve di Soligo abbia registrato un +183,7% in fatto di introito dell’imposta stessa.
Secondo l’assessore al Turismo Claudia Brugioni, si tratterebbe di un dato parziale, mentre a suo dire la presenza turistica dovrebbe essere valutate nella sua totalità, considerando tutte le variabili.
Sul tema l’amministrazione comunale ha indetto ieri una conferenza stampa, nel corso della quale ha riferito i propri dati in materia turistica, sostenendo che il comparto, a differenza da quanto rilevato dall’Osservatorio, sarebbe in piena salute: “Nel 2024 la presenza turistica era di 100 mila presenze al 30 novembre: manca ancora il dato di dicembre. Se consideriamo che nel 2023 ammontava a 102 mila presenze (compreso il dato di dicembre), si può dire che il turismo in città continua ad andare bene – ha spiegato a margine Brugioni -. La Sala dei Battuti ha visto un +10%, il Castello è a un +9%. Nel 2024 la mostra sugli Egizi ha registrato 22 mila visitatori“.
“Al di là dei dati, però, credo che si debba fare un ragionamento nell’ordine di un territorio unico, senza dare maglie nere e maglie bianche – ha proseguito -. In ogni caso è poi da chiarire che il nostro Comune non ha mai alzato la tassa di soggiorno, che rimane invariata”.
“Il flusso turistico non si valuta solamente dagli introiti dell’imposta, ma anche dalla presenza – ha aggiunto, ribadendo che i dati riguardanti la tassa sono comunque parziali, essendo stato il 15 gennaio la data di scadenza per il loro deposito -. Bisogna fare un ragionamento di territorio: la nostra città si trova nell’area tra Venezia e Cortina, non siamo sull’asse del Cammino Unesco, però ha una vocazione storica e artistica e c’è una costante presenza turistica”.
(Autore: Arianna Ceschin)
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