Hanno preso le loro Vespe e, una volta saliti a bordo, hanno iniziato una vera e propria avventura: andare a Capo Nord, in Norvegia.
Questa è l’avventura di Enrico Cisera (36 anni), Simone Perin (30 anni), Sandro Dal Cin (40 anni) e Matteo Altinier (32 anni) i quali, lo scorso giugno, hanno deciso di intraprendere questo viaggio letteralmente “su due ruote”, avviando, allo stesso tempo, un progetto solidale.
“Siamo partiti lo scorso 1° giugno e arrivati il 13 a Capo Nord, dove ci siamo fermati qualche giorno. Poi, il 16 giugno, siamo rientrati in aereo”, è la premessa fatta dai quattro vespisti.
Residenti tra Oderzo, Sacile e Brugnera (nel Pordenonese), fanno tutti e quattro parte del Vespa Club Conegliano, realtà che riunisce oltre 400 soci e appassionati del mondo delle Vespe, presieduta da Giuliano Marcon.
Lo stesso Marcon si è dichiarato “molto fiero per questa impresa”.
“Abbiamo visto su Facebook la pubblicità di questo raduno, con partenza da Firenze e così abbiamo deciso di partire – hanno raccontato – Il momento più bello? Sembrerà strano, ma sicuramente è stato quello in cui uno di noi (Simone) ha rotto la frizione della sua Vespa: lì si è innescato davvero un momento di amicizia. C’è stato un aiuto reciproco e abbiamo contattato anche il Vespa Club Stoccolma”.
“Siamo passati anche di fronte alla casa di Babbo Natale e i fiordi norvegesi sono stati lo scenario più bello – hanno proseguito – In tutto c’era una cinquantina di partecipanti da tutta Italia e dall’estero. L’organizzazione forniva informazioni sul tragitto da compiere e aveva predisposto il viaggio di ritorno, poi spettava a noi, strada facendo, prenotare gli alberghi in autonomia. Prenotavamo giorno per giorno, verso le 15-16 del pomeriggio e poi arrivavamo in albergo verso le 18.30-19: ci aiutavamo con il navigatore”.
“Per noi era la prima esperienza di questo tipo: avevamo già fatto dei raduni ma, in questo caso, abbiamo coperto circa 400 chilometri al giorno, per un totale di 5.100 chilometri. In tutto ci sono voluti 180 litri di benzina a testa“, hanno aggiunto.
L’avventura è stata raccontata sulle pagine Facebook e Instagram del gruppo, entrambe denominate come “vesp_on 2024”, una sorta di diario giornaliero del gruppo di vespisti.
E quale è stato l’equipaggiamento allestito per affrontare questa avventura? “Ci siamo portati dietro l’essenziale, – hanno risposto – ovvero i ricambi per le Vespe e il cambio stagionale: abbiamo incontrato temperature fredde e un po’ di pioggia, quindi ci siamo sempre regolati con il meteoradar”.
“Il bello è stato che ci parlavamo durante il tragitto in Vespa tramite gli interfoni e abbiamo pure cantato tutti insieme: così passavamo il tempo”, hanno aggiunto ridendo, riservando un pensiero particolare al Vespa Club Conegliano: “Ringraziamo di cuore il Vespa Club Conegliano per il supporto e l’amicizia che ci hanno e ci stanno dimostrando. Siamo onorati di aver portato il nome dell’associazione fino a Capo Nord”, hanno detto.
Ma la storia non è finita qui, perché l’avventura risuona non soltanto tra i ricordi del gruppo, bensì anche in un progetto solidale, tuttora aperto.
“Volevamo dare un significato al nostro viaggio e fare una donazione a un’associazione a noi vicina, la Fondazione Oltre il labirinto onlus, che si occupa di autismo. La Fondazione è impegnata nel restauro di una casa che ospiti questi ragazzi – hanno raccontato – Noi quattro abbiamo aperto un conto pubblico (online sulle nostre pagine social), per una raccolta aperta e indirizzata verso questo obiettivo: abbiamo intenzione inoltre di fare una cena sociale”.
E lo stesso Vespa Club Conegliano ha voluto dimostrare la propria vicinanza al progetto, donando 300 euro all’iniziativa.
(Autore: Arianna Ceschin).
(Foto: a cura di Arianna Ceschin – per gentile concessione di Giuliano Marcon)
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