Taglio del nastro questa mattina in via del Marsiglion, nel quartiere di Parè: è stato presentato il nuovo bacino di laminazione, realizzato dalla Regione Veneto in collaborazione con l’assessorato regionale all’Ambiente e Protezione civile.
Un intervento dal costo complessivo di 700 mila euro, che rientra nell’ambito della “manutenzione delle opere idrauliche relative ai corsi d’acqua posti in Sinistra Piave nel circondario di Conegliano”. L’intervento rientra all’interno di un piano più ampio, che riguarda altre zone del Veneto (coste comprese), per un investimento di 3,5 miliardi di euro e che vede anche la collaborazione con l’Università degli Studi di Padova.
Il bacino di laminazione è stato realizzato in corrispondenza del punto di contatto dell’argine di contenimento con l’argine destro esistente del torrente Valbona: è stato realizzato un manufatto di restituzione in calcestruzzo armato, dotato di un sistema di porte vinciane in acciaio inox.
Il deflusso lungo il Valbona, anche nei casi di eventi di piena in assenza di esondazioni a monte, determinerà una spinta idraulica che manterrà in condizioni di chiusura le porte vinciane. In caso di esondazione dei terreni circostanti, le acque verranno trattenute a monte dell’argine di contenimento e restituite nel torrente stesso, qualora il tirante all’interno del bacino sia superiore a quello del corso d’acqua.
Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, il quale ha osservato che questa è un’opera concepita per evitare situazioni di allagamento, specialmente in zone residenziali (come nel caso in questione).
Bottacin ha evidenziato che nel territorio veneto sono previsti diversi lavori su questo fronte: “Sento chi fa opposizione a un intervento di questo tipo – ha dichiarato – ma quando lo si fa, bisogna anche avere una proposta alternativa. Credo sia preoccupante opporsi a interventi a tutela della sicurezza dei cittadini”.
“L’arginatura è stata realizzata in terra battuta – ha continuato – con tanto di pista ciclabile: non c’è stata nessuna colata di cemento. Si tratta di un’opera realizzata in tempi brevi, un esempio virtuoso di come dovrebbero andare le cose. L’acqua sarà dirottata nel caso di eventuali allagamenti: meglio che si allaghi un’area agricola rispetto a una zona residenziale ed è meglio evitare procedure post danni e realizzare prima un intervento di prevenzione”.
Bottacin ha quindi rivangato esempi di calamità naturali avvenute in Veneto che, in assenza di opere di prevenzione, a suo dire avrebbero potenzialmente potuto produrre danni maggiori.
L’opera ha richiesto un anno di realizzazione (ottobre 2021 – ottobre 2022) ed è stata pensata a seguito dei fatti del 13 giugno 2018, data a cui risale l’esondazione del Valbona (a causa di una forte precipitazione abbattutasi sul territorio), provocando allagamenti e non pochi problemi di carattere pratico ai residenti.
L’anno seguente si costituì il Comitato Parè Valbona, coordinato da Maurizio Tondato (oggi presente all’inaugurazione), capogruppo della Lega in Consiglio comunale, nonché ex comandante della Polizia locale di Treviso. “Quello del 13 giugno è stato un evento traumatico per i danni subiti dalle cose e i rischi per la persona – ha commentato Tondato -. Il comitato è sorto subito dopo a quei fatti e ci siamo attivati per mettere in sicurezza il territorio. Di norma gli interventi si realizzano in diversi anni. Abbiamo avuto il ruolo di informare i residenti di quest’opera e c’è stata una collaborazione per ottenere il risultato nel minor tempo possibile: per questo ringrazio tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti”.
Il fatto si era verificato tra le vie Ortigara, Podgora e del Marsiglion. Il bacino di laminazione consentirà di trattenere le acque di tracimazione in arrivo da nord, grazie a un argine realizzato in “terra armata” (ovvero una struttura di sostegno in terra rinforzata), per poi restituirle al torrente Valbona. Sopra all’argine è stato realizzato un percorso percorribile a piedi oppure in bicicletta. Il cantiere è stato seguito dalla ditta Asfalti Piovese.
A ricordare le difficoltà vissute in epoca di esondazione anche il vicesindaco Claudio Toppan: “Il bacino andrà a sottrarre 15 mila metri cubi d’acqua al torrente Valbona e il terreno accanto al bacino ha un’estensione di 15 mila metri quadrati, che potrebbero allagarsi fino a un massimo di due metri – ha affermato -. Ringrazio le proprietà private per la collaborazione (ci sono stati accordi bonari e non espropri). Nell’eventualità di un’esondazione, l’acqua andrà a riversarsi in un vigneto e, nel caso di un’eventuale perdita di prodotto, sono previsti degli indennizzi”.
“Ricordo ancora quel giugno 2018 quando le macchine galleggiavano in garage – ha proseguito -. Ci siamo mossi tutti in sinergia in quei giorni. Poi abbiamo individuato le aree idonee per la realizzazione di questo bacino naturale, quindi dalla doppia funzione. Ammetto che non vorrei mai vedere il bacino di laminazione in funzione”.
“Credo sia un intervento che fa scuola – ha commentato il sindaco Fabio Chies -. Quel 2018 ha toccato tutti, quando c’erano gli scantinati completamente allagati. Questo è un intervento che contribuisce a tenere le case al sicuro: bisogna parlare bene delle opere realizzate in tempi ridotti”.
“Grazie ai proprietari, per merito dei quali siamo arrivati a una soluzione che è la migliore possibile – ha proseguito -. Un intervento importantissimo per Parè e la città di Conegliano, realizzato in tempi record, per avere una risposta importante e non più alluvioni”.
Le famiglie che hanno dato parte delle loro aree territoriali, per quest’opera di messa in sicurezza, sono i Rosolen, Gallonetto, Bortolomiol, Piacentin e Zardetto, che sono stati ringraziati in corso di cerimonia.
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