Integrazione del sistema di videosorveglianza, il “Sì” di cinque Comuni per concorrere al bando ministeriale

Sono cinque i Comuni che hanno concorso al bando nazionale indetto dal Ministero dell’Interno che “mette in palio” ben 36 milioni di euro. Un investimento consistente e mirato al finanziamento di progetti locali per la realizzazione e il potenziamento di sistemi di videosorveglianza, a tutela della sicurezza urbana e per la “prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria”.

Al contributo possono accedere singole amministrazioni e “associazioni di Comuni”, come in questo caso: la cordata locale costituita per il bando vede Conegliano, Santa Lucia di Piave, San Pietro di Feletto (questi ultimi unitisi nel 2018 in una convenzione per la gestione associata delle funzioni di Polizia locale), Mareno di Piave e Susegana (amministrazioni entrate nella convenzione nel 2019, un accordo poi rinnovato per cinque anni).

Lo scorso 22 dicembre la giunta del Comune di Conegliano, ente capofila di questa cordata, ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica del progetto.

La convenzione stabilisce che sia proprio l’ente capofila a “sostenere le spese per l’acquisto di nuove strumentazioni e attrezzature, costituenti beni durevoli” e a “presentare la domanda di contributi”. Ciò necessita l’approvazione del progetto entro il 30 dicembre, per rientrare tra i Comuni che potrebbero ottenere il finanziamento previsto.

Al Comune di Conegliano, quindi, spetta la quota di compartecipazione stabilita al 50%, oltre all’approvazione del piano di fattibilità tecnico-economica.

“Ritengo positiva questa cosa perché si ragiona per area – è il commento di Maria Assunta Rizzo, sindaco di San Pietro di Feletto -. Ben venga questa iniziativa, perché quel tipo di telecamere danno sicurezza e un aiuto alle Forze dell’ordine, in quanto consentono di leggere nell’immediato le targhe delle auto”.

Solo nel Felettano, dove risultano già installate due telecamere di questo tipo (una all’altezza della farmacia di Bagnolo e un’altra all’incrocio verso l’Antica Pieve), ne sono previste altre due, ovvero nelle rotonde di Ca’ del Poggio e di Santa Maria di Feletto. Per il futuro, inoltre, l’obiettivo è di sistemare una telecamera ulteriore in zona Crevada.

“L’implementazione della videosorveglianza è nei programmi dell’amministrazione, per cui si farà in ogni caso, – ha affermato Claudio Mallamace, comandante della Polizia locale di Conegliano – anche se non siamo favoriti a un’idonea collocazione in graduatoria, poiché i Comuni hanno un indice di criminalità molto basso. Contiamo sul bonus che ci danno per il fatto di essere una gestione associata”.

Il progetto è stato presentato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla Prefettura di Treviso.

L’obiettivo, come specificato nel verbale della giunta di Conegliano, è quello di rafforzare la collaborazione tra Forze di Polizia statali e Polizia locale, “a fronte di una diffusa percezione di insicurezza nella comunità”, per fornire un “valore aggiunto nella prevenzione e nel contrasto dell’illegalità”.

Un progetto, in sostanza, “per migliorare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini”, a fronte del quale “anche i sindaci e la Polizia locale sono chiamati a concorrere alla promozione della sicurezza integrata”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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