Intelligenza artificiale, privacy e prevenzione delle infezioni: con 12 mila prestazioni l’anno la Gastroenterologia è un fiore all’occhiello della sanità di Marca

Più di 12 mila prestazioni all’anno per uno dei “fiori all’occhiello” della sanità trevigiana: il reparto di Gastroenterologia. Guidata dal dottor Alberto Tringali, l’unità operativa complessa gestisce due presidi ospedalieri: Conegliano e Vittorio Veneto.

Nell’ospedale Santa Maria dei Battuti, nella città del Cima, sono presenti tre sale endoscopiche, una sala ambulatoriale, una sala polifunzionale dove si eseguono visite con videocapsula, ph-manometrie e infusioni di farmaci biologici. A Vittorio veneto sono due le sale endoscopiche e una quella ambulatoriale.

L’équipe di Tringali si occupa del trattamento delle patologie del tratto digestivo e bilio-pancreatico. Le 12 mila prestazioni all’anno si dividono fra visite e procedure diagnostiche ed interventistiche. “Eseguiamo circa 30 esami con videocapsule all’anno – precisa Tringali – e abbiamo in trattamento 40 pazienti con infusioni di farmaci biologici”.

“Oltre ad essere sempre reperibili per le urgenze – continua il direttore del reparto – siamo impegnati nello screening del tumore del colon retto con tutta la tecnologia ad oggi disponibile. Questi nuovi macchinari ci permettono di aumentare il tasso di riscontro dei polipi e soprattutto di quelli avanzati”.

L’intelligenza artificiale, il trattamento dei calcoli complessi, i drenaggi ecoendoscopici, le attenzioni per evitare le infezioni ospedaliere da germi multiresistenti, il trattamento di persone obese e la privacy dei pazienti sono solo alcune delle operazioni che hanno reso questo reparto una vera e propria eccellenza a livello nazionale.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale

Fondamentale risulta anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale che, oltre a rappresentare un supporto nell’incrementare la visualizzazione, consente anche la caratterizzazione dei polipi ovvero la distinzione fra un polipo adenomatoso o benigno (infiammatorio).

“La UOC di Gastroenterologia è centro di riferimento per il trattamento della patologia bilio- pancreatica, del diverticolo di Zenker e delle patologie preneoplastiche che vengono trattate con resezioni endoscopiche – continua Tringali – mentre a breve inizieremo il trattamento endoscopico dell’obesità”. Il reparto è inoltre un centro di riferimento per il trattamento endoscopico: “abbiamo trattato con successo in quattro anni 30 pazienti con diverticoli di varie dimensioni. Il maggiore è stato di 7 cm”.

La Colangioscopia e il trattamento dei calcoli complessi

Oggi il trattamento dei calcoli cosidetti “difficili” è possibile grazie all’ausilio di un dispositivo chiamato colangioscopio. “Questo è come un colonscopio e ci permette di vedere dall’interno il coledoco e di eseguire non solamente il trattamento dei calcoli più resistenti ma anche di poter distinguere le stenosi del coledoco fra maligne e benigne e poter eseguire una biopsia mirata” spiega Tringali.

Grazie a questo macchinario i calcoli più resistenti vengono bombardati e frammentati con una sonda elettroidraulica con un tasso di successo che si aggira attorno al 90%.

Drenaggi ecoendoscopici

Grazie all’ecoendoscopia, ovvero quello strumento dotato di una sonda ecografica posta sulla punta dell’endoscopio, oggi c’è la possibilità di eseguire la stadiazione dei tumori e la biopsia. Questo permette di poter dare una risposta istologica garantendo così il miglior trattamento oncologico possibile, che prevede anche il trattamento endoscopico con una protesi che consente di riaprire il dotto biliare ed eseguire un drenaggio.

“In passato un nostro fallimento comportava un trattamento radiologico – continua Tringali – con il posizionamento di un drenaggio spesso esterno che comporta una pessima qualità di vita e rischio di infezioni. Oggi con l’ausilio di protesi (drenaggi) dedicati all’ecoendoscopia è possibile drenare la via biliare senza ricorrere alla radiologia interventistica e senza drenaggi esterni”.

Il futuro prossimo vedrà la possibilità di drenare la via biliare intraepatica dallo stomaco con protesi. Questa operazione sarà possibile sia per i tumori maligni sia per consentire l’accesso a quei pazienti che hanno l’anatomia alterata in seguito a un precedente intervento chirurgico nella patologia benigna (stenosi o calcoli).

Il problema delle infezioni ospedaliere da germi multiresistenti 

“Abbiamo registrato sei richieste di procedure endoscopiche nel mese di gennaio per pazienti portatori di germi multiresistenti” spiega Tringali.

La resistenza microbica agli antibiotici è un fenomeno in costante crescita nel mondo e ha causato nel 2019 (secondo l’OMS) più di un milione di morti nel mondo. “Si prevede che entro il 2050 si verificheranno circa 10 milioni di morti nel mondo a causa di queste infezioni – continua – il che significa numeri di mortalità uguali a quelli causati da tumore”. 

Per assicurare un percorso il più sterile possibile, nell’Ulss 2 vengono impiegati dei dispositivi monouso mentre tutti gli strumenti endoscopici sono disinfettati con macchinari appositi di ultima generazione e il ciclo di disinfezione è tracciato.

Per evitare questo tipo di infezioni – continua – ci siamo attrezzati di dispositivi monouso e stiamo cercando di fare entrare nella pratica anche i gastroscopi monouso. Questo evita di dover ricorrere alla messa in quarantena dello strumento eliminandolo dalla routine per il rischio di contaminare altri pazienti e fare prove microbiologiche per escludere che lo strumento sia infetto. Molto spesso è anche necessario inviarlo alla ditta produttrice per il trattamento questo comporta costi elevati che equivalgono spesso all’acquisto di uno strumento nuovo. Per questo motivo l’utilizzo di strumenti monouso è la soluzione migliore visto anche che i costi di questi dispositivi sono contenuti”.

Sala risveglio e privacy garantita 

Nei reparti sono presenti delle accortezze per garantire la privacy del paziente che “viene garantita dall’accettazione mediante l’uso di un eliminacode che consente di chiamare il paziente con un numero”.

Alla fine della procedura endoscopica il paziente viene portato in sala risveglio e monitorizzato per tutta la permanenza, sempre nel massimo della riservatezza. 

L’obesità e le nuove tecnologie presto disponibili a Conegliano

Sono numeri preoccupanti quelli che riguardano l’obesità. In Italia ci sono 18 milioni di pazienti sovrappeso e cinque milioni di obesi, mentre il tasso di obesità globale fra gli adulti in Europa è del 21,5% nel sesso maschile e 24,5% in quello femminile.

Ad oggi, la dieta e la terapia farmacologica sono le scelte per i pazienti con sovrappeso e con obesità di I grado, mentre per i grandi obesi (Obesità di III grado) il trattamento chirurgico è il trattamento standard.

“Non tutti i pazienti possono però accedere al trattamento chirurgico per varie ragioni, e occorre considerare che tale trattamento è gravato da complicanze – spiega Tringali -. Pertanto oggi è disponibile non solo il palloncino gastrico, noto da molti anni, ma che rappresenta una tecnica ponte alla chirurgia, ma anche un trattamento endoscopico innovativo, che a breve potrà essere erogato a Conegliano, che consente di eseguire una riduzione dello stomaco simile a quella eseguita dal chirurgo ma dall’intero evitando i rischi post operazione”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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