Un nuovo inizio è sempre una sfida ricca di stimoli e di obiettivi da prefissarsi: questo accade anche quando un ristoratore decide di “cambiare aria”, soprattutto in periodo Covid.
Luigi e Omar hanno deciso di rimettersi in gioco, prendendo in gestione uno dei ristoranti storici del Quartier del Piave che sorge tra le Colline del Prosecco patrimonio Unesco a poche centinaia di metri dalla piazza di Col San Martino, frazione di Farra di Soligo.
La Locanda Marinelli, negli anni gestita da Elena e dal marito Piero assieme alla famiglia, è stata sempre al centro della scena enogastronomica della Marca: con l’arrivo della nuova gestione nasce il ristorante “Orma” che mira a unire tradizione e innovazione, terra e mare.
“Il motivo della nostra scelta – spiega lo Chef Luigi Granzotto – è stato quello di rimetterci in gioco in territori dichiarati patrimonio Unesco, proponendo una cucina del territorio unita a una base creativa”.
A detta dello Chef, l’accoglienza riservatagli da Farra di Soligo è stata una delle migliori che abbia mai ricevuto nella sua carriera, e molto probabilmente questo è dovuto anche alla vocazione turistica fortemente radicata in queste terre.
“Nonostante il periodo non sia dei migliori – ammette – sono già venuti diversi stranieri, soprattutto tedeschi e olandesi, a mangiare da noi. Loro cercano prodotti a filiera corta e a chilometro zero e noi li accontentiamo utilizzando la verdura dell’orto adiacente al ristorante e prodotti biologici di coltivatori delle nostre zone. Chi viene in un territorio famoso per il Prosecco cerca una genuinità e un legame con il territorio anche nei piatti che mangia, cosa che noi cerchiamo di offrire”.
Luigi e Omar sono conosciuti da anni all’interno del settore e tra i clienti per aver gestito un locale nel centro storico di Conegliano: “Le differenze tra la Città del Cima e le Colline del Prosecco sono molte: a Conegliano la gente apprezzava una cucina più internazionale e legata all’aperitivo mentre dove siamo ora la creatività viene comunque vista di buon occhio ma deve sempre essere legata alla tradizione”.
Proprio per questo motivo la scelta della nuova gestione è stata quella di non preparare piatti complessi, ma di concentrarsi maggiormente su cotture e metodi di preparazione all’avanguardia, ponendo sempre attenzione al Green: “La nostra è una cucina sana, leggera e soprattutto ecosostenibile: cerchiamo di dare molto spazio alla stagionalità e di utilizzare quanto più possibile di un prodotto, anche le parti che un tempo venivano buttate oggi possono tranquillamente essere riutilizzate se si ha un po’ di fantasia”.
Quello di Luigi è un ritorno alle origini. Lo Chef, nato a Santa Lucia di Piave, aveva infatti già lavorato nella cucina dell’allora ristorante Marinelli: “Voglio continuare quello che avevo iniziato, dando una sorta di continuità a questo luogo. Il riconoscimento Unesco ci permette di essere presenti in un panorama internazionale. Questa è una chiave d’accesso per poter esportare, stando nella nostra terra, le proprie idee”.
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