La Marca ricopre la quarta posizione nella classifica delle province italiane più sicure, mentre è in terzultima posizione in quella delle province con più denunce di reati: è quanto emerso durante l’ultimo consiglio comunale di Conegliano, dello scorso giovedì 10 novembre, quando il consigliere Filippo Secolo (Libertà civica e popolare – Conegliano al centro) ha letto in aula un’interrogazione sul tema, condivisa da Lucrezia Aggio di Fratelli d’Italia.
Secolo ha richiamato la precedente interrogazione del 20 agosto, dove si chiedevano i dati relativi allo “stato di salute” della città in termini di sicurezza.
Chies ha risposto riferendo lo status generale della Marca trevigiana, dovuto all’assenza, o minor numero, di reati gravi come la violenza sui minori di 14 anni, infanticidi, omicidi preterintenzionali, estorsioni, minacce, contrabbando, usura, danneggiamento con conseguente incendio, delinquenza di stampo mafioso.
Nel caso specifico di Conegliano, il reato di maggior allarme sociale è attualmente rappresentato dalle rapine (un dato che comprende anche i fatti di minor rilievo, come il furto del pacchetto di biscotti al supermercato).
Stando ai dati riferiti dal primo cittadino, dal 2017 i furti sono diminuiti negli ultimi cinque anni (arco temporale preso di riferimento per fare un bilancio della situazione), scendendo da 639 a 334. Lo stesso vale per i furti in abitazione, diminuiti da 126 a 103, e quelli a danno degli esercizi commerciali, scesi da 54 a 51, come i furti con destrezza, passati da 39 a 18.
“Il nostro Comune negli ultimi anni ha visto una diminuzione dei casi di furti e reati denunciati”, ha evidenziato il sindaco, il quale ha ricordato l’introduzione avvenuta quest’anno del provvedimento del daspo, già applicato a una ventina di casi (comprese le persone che bivaccano sulle panchine dietro alla Fontana del Nettuno).
“Il Biscione ha visto un netto miglioramento anche grazie a questo provvedimento – ha affermato il primo cittadino – Ora la nostra provincia è la più sicura del Veneto”.
Fabio Chies ha poi ricordato la firma in Prefettura di un nuovo protocollo di intesa territoriale (chiamato “Mille occhi sulla città”), che estende l’attività di sorveglianza anche alle ditte private: “Comunque c’è ancora molto da lavorare”, ha concluso in aula consiliare.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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