Non si sono fatte attendere le reazioni alla proposta avanzata dalla coalizione “Noi per Conegliano” sul futuro del trasporto pubblico locale nella città del Cima e nei Comuni limitrofi come Vittorio Veneto, San Vendemiano e Susegana.
Sfruttare il percorso ferroviario esistente e la stazione per creare un nuovo servizio di metropolitana di superficie, cioè dotando la linea di nuove fermate o ripristinandone di soppresse, è la prospettiva sostenuta dalla coalizione che appoggia il candidato sindaco Francesca Di Gaspero e in particolare dal suo gruppo urbanistica composto da Italo Rebuli, Carlo Dal Vera, Michael Carion e Amedeo Fadini. L’obiettivo è quello di creare flussi sostenibili di viaggiatori in entrata e in uscita dalla città.
La stazione di piazza Aldo Moro è attualmente, secondo “Noi per Conegliano”, “soffocata dalla viabilità che frena sia il suo accesso sia l’uscita, ma ha la possibilità di essere integrata nella città come mai prima”.
In che modo? Raggiungendo con fermate “metropolitane” l’area industriale di Conegliano-Vittorio Veneto all’altezza dell’interporto, l’ex casello 5 sul Menarè, il bivio dei Gai, l’area delle ex industrie Dal Vera in zona Monticella, la zona degli ospedali e di Casa Fenzi, il campus scolastico superiore, la zona Campidui e anche l’Electrolux, munendo la zona della stazione di un sottopasso pedonale che sbocca verso sud e di un parcheggio coperto per biciclette, nonché adottando altri accorgimenti a favore della mobilità sostenibile.
Con un post pubblicato sui social network ha preso posizione oggi, martedì 3 agosto, il gruppo di pendolari, conoscitori e sostenitori del trasporto pubblico, in particolare su rotaia, TreniBelluno, di cui fanno parte anche residenti nella sinistra Piave trevigiana, che bene conoscono le problematiche relative alla mobilità coneglianese.
A giugno TreniBelluno era in prima fila, accanto al presidente del Veneto Luca Zaia e alla sua vice con delega ai trasporti Elisa De Berti, all’inaugurazione della linea elettrificata Conegliano-Belluno, che ha permesso di accorciare i tempi dei viaggi tra montagna e pianura (e laguna).
Ora, lo stesso gruppo solleva obiezioni sulla proposta di “Noi”: “Aggiungere 8 fermate ai treni sono nei dintorni di Conegliano? No, grazie. Una proposta buttata là malamente che fa il paio con quella delle 7 fermate da costruire a Belluno. E poi, sempre da Conegliano, ci si lamenta dei tempi di percorrenza, (delle fermate) di San Trovaso e Mestre Ospedale?” si interroga TreniBelluno, memore anche di alcune polemiche che precedettero l’entrata in vigore dell’attuale orario ferroviario estivo, il primo con la linea Belluno – Conegliano – Venezia interamente elettrificata.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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