“L’esperienza vissuta in questi 4 mesi di epidemia del Covid-19 è stata unica. Unica perché un’epidemia di questo tipo era inimmaginabile e unica perché siamo intervenuti a tragedia in corso e non a tragedia già consumata come in occasione di calamità naturali”.
Queste le parole del coordinatore del nucleo Protezione Civile della sezione Ana di Conegliano, Claudio Lucchet.
Ben 120 volontari divisi in 8 squadre (tante quanti sono i Comuni dell’area): questa la forza messa in campo dalla Protezione civile dell’Ana coneglianese; con gli specialisti di radiocomunicazioni Tlc e con i piloti dei droni.
Dai primi giorni di febbraio, con l’intervento all’aeroporto di Orio al Serio per i controlli sanitari dei passeggeri, ai servizi di questi ultimi giorni, le presenze dei volontari sul campo sono state 832 per un totale di 4.932 ore lavorate.
Il segretario Gianni Fasolo, i capisquadra Italo Santin, Oliviero Chiesurin, Fedele Foltran, Massimo Sanson, Roberto Stradiotto, Marsilio Rusalen, Paolo Roncolato e il vice Roberto De Paoli in prima linea.
“Una delle esperienze che più ci ha coinvolto – spiega ancora Lucchet – è stato l’incarico di rimettere a nuovo l’ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene. Abbiamo iniziato il 14 marzo togliendo tutta la vecchia mobilia per poi passare al lavaggio dei muri, dei vetri, dei pavimenti. I nostri uomini erano 55 e in 5 giorni di lavoro dei nuclei delle 4 sezioni trevigiane tutto era pronto per ricevere pazienti”.
Non meno impegnativo il capillare lavoro di distribuzione di mascherine alla popolazione: oltre 81 mila pezzi consegnati casa per casa. E poi il controllo del territorio in collaborazione con le Forze dell’ordine, la consegna dei pasti a domicilio; la consegna di materiale scolastico, la gestione dell’afflusso della gente al centro prelievi di Soligo, al distretto sanitario di Pieve di Soligo, ai mercati, alle piazzole ecologiche.
Senza dimenticare due servizi mirati: l’installazione di un ponte radio al rifugio Posa Puner di Miane grazie agli specialisti di radiocomunicazioni del nucleo e l’intervento con i droni per sorvegliare vie e piazze durante l’operazione di sanificazione eseguita a Conegliano dall’Esercito con il supporto della Protezione civile Ana.
“Ora che i Comuni hanno chiuso o stanno chiudendo i Coc – conclude Lucchet – ci terrei a ringraziare di cuore i volontari per l’ennesima prova di solidarietà, tenacia e abnegazione che hanno dato. Credo che le nostre comunità possano essere fiere di loro. E c’è tanta gente, oltre agli amministratori comunali, che ce l’ha già voluto dimostrare direttamente con gesti di affetto e riconoscenza”.
Il presidente della sezione, Gino Dorigo, si compiace e si complimenta con tutti i volontari: “La nostra Protezione Civile ci riempie ancora una volta di orgoglio con il suo operoso volontariato alpino e la generosa disponibilità e sensibilità che da sempre ci distingue”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Protezione Civile ANA della Sezione Alpini di Conegliano).
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